Garlasco: nuove ombre sull’omicidio Poggi. “Quel cretino lo incastrano”: riemerge un’intercettazione inquietante
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella tranquilla cittadina di Garlasco, in provincia di Pavia, torna prepotentemente al centro della scena mediatica e giudiziaria.
A distanza di quasi 18 anni, l’inchiesta si arricchisce di nuovi elementi: intercettazioni dimenticate, sospetti mai approfonditi e rapporti familiari ambigui. Tutto ciò riaccende l’interesse attorno a un caso che, per molti, non ha mai trovato una verità definitiva.
L’inchiesta riaperta: si cercano nuovi indizi
La Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone e supportata dagli aggiunti Stefano Civardi e le PM Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, ha deciso di riaprire il fascicolo, puntando a una possibile nuova interpretazione dei fatti. L’ipotesi che sta prendendo piede è quella di un omicidio premeditato, orchestrato forse da più persone, alcune delle quali non presenti fisicamente sulla scena del crimine. L’indagine si muove con estrema cautela, ma non esclude che i protagonisti possano essere diversi da quelli individuati nelle fasi iniziali del procedimento.
La frase che riaccende i sospetti: “Quel cretino lo incastrano”
Tra i nuovi elementi che stanno emergendo, uno dei più inquietanti è una vecchia intercettazione telefonica risalente ai giorni successivi al delitto. La frase, pronunciata da Ermanno Cappa – figura nota e influente a Garlasco – è rivolta alla figlia Stefania: “Quel cretino lì se devono incastrarlo lo incastrano”. Il “cretino” in questione è Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara Poggi e da subito indicato come principale sospettato. Questa affermazione, che inizialmente fu archiviata come irrilevante, assume ora un nuovo significato.