Un secondo tentativo: l’incursione di Ottavo
Sulla scia di Er Bombolino, un altro influencer, noto come Ottavo, ha deciso di ripetere l’esperimento, tentando di accedere al reparto dove, secondo le teorie diffuse, si troverebbe il Papa. Nel suo video, Ottavo mostra un corridoio che appare diverso da quello ripreso da Er Bombolino e sottolinea l’assenza di misure di sicurezza: “Non c’è nessuna scorta, niente di niente. Se il Papa fosse vivo, non sarei mai riuscito ad arrivare fino a qui”.
Durante il suo tentativo di incursione, incontra una suora che si rifiuta di rispondere alle sue domande. Per lui, questo silenzio rappresenterebbe una conferma: “Stanno decidendo come darci la notizia della sua morte”.
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Nessuna prova concreta, solo speculazioni
Le teorie dei complottisti, sebbene virali sui social, non sono supportate da alcuna prova tangibile. Al contrario, molti utenti hanno ridicolizzato le deduzioni affrettate di Er Bombolino e Ottavo, evidenziando le incongruenze nei loro video.
Ad esempio, alcuni commentatori hanno fatto notare che Er Bombolino avrebbe sbagliato padiglione, cercando il Papa in un’area dell’ospedale che non ha nulla a che fare con il reparto riservato ai Pontefici. Inoltre, le comunicazioni ufficiali e le recenti visite ricevute da Papa Francesco dimostrano chiaramente che il Santo Padre è vivo e sta affrontando la sua degenza senza complicazioni eccessive.
Il fenomeno delle teorie complottiste sui social
Questa vicenda è solo l’ultima di una lunga serie di episodi in cui i complottisti utilizzano i social media per diffondere informazioni non verificate. La velocità con cui queste teorie si diffondono dimostra quanto sia facile per alcuni utenti credere a narrazioni alternative, anche di fronte a prove concrete che le smentiscono.
L’ossessione per la “verità nascosta” porta spesso i complottisti a ignorare le fonti ufficiali e a cercare conferme solo in ciò che supporta la loro narrativa. Questo caso dimostra come alcuni influencer, pur di ottenere visibilità e follower, siano disposti a mettere in scena veri e propri blitz in luoghi sensibili come un ospedale.