Secondo l’ex premier, la posizione di Meloni è ambigua e rischiosa: da un lato cerca di mantenere un legame con gli Stati Uniti, in particolare con la destra trumpiana, dall’altro non può permettersi di rompere i rapporti con l’Unione Europea. Un doppio gioco che, secondo Prodi, non solo rende inefficace la politica estera italiana, ma rischia anche di isolarla ulteriormente sul piano internazionale.
L’Europa bloccata dall’unanimità
Non solo l’Italia, però, è nel mirino dell’ex presidente della Commissione europea. Prodi ha riservato critiche severe anche all’Unione Europea, che definisce paralizzata da un meccanismo decisionale basato sull’unanimità.
Secondo lui, questa regola rappresenta un ostacolo insormontabile per l’efficacia delle politiche estere europee. La proposta di Prodi è chiara: superare l’unanimità attraverso un referendum europeo, così da restituire all’Europa la capacità di agire in tempi rapidi nei contesti internazionali più delicati.
Trump e l’ascesa della nuova destra autoritaria
Prodi ha allargato la sua analisi al contesto globale, puntando il dito contro l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo l’ex premier italiano, Trump ha consolidato una tendenza pericolosa: l’indebolimento delle democrazie e l’ascesa di regimi autoritari.
L’ex presidente americano, ha spiegato Prodi, intrattiene rapporti solo con leader autoritari come Vladimir Putin, Recep Tayyip Erdogan e, forse, Xi Jinping, dimostrando un disprezzo evidente per i valori democratici. Questo cambiamento ha avuto ripercussioni anche in Europa, dove si sta rafforzando una nuova destra identitaria e nazionalista.
Il pericolo dell’identitarismo in Europa
L’avvertimento di Prodi è chiaro: la crescita dell’identitarismo rappresenta una minaccia per la stabilità del continente europeo. La destra europea, sempre più legata a logiche nazionaliste, ricorda pericolosamente gli elementi che hanno condotto ai conflitti del passato.
Per l’ex presidente del Consiglio, è necessario vigilare con attenzione su queste derive, perché il ritorno a politiche chiuse e divisive rischia di compromettere decenni di cooperazione e integrazione.
Meloni, Trump e la marginalizzazione dell’Italia
Infine, Prodi ha tracciato un ritratto impietoso del posizionamento geopolitico di Giorgia Meloni. A suo dire, la premier italiana sta cercando di stringere un’alleanza tacita con il mondo trumpiano, forse con l’obiettivo di garantirsi un futuro politico internazionale. Tuttavia, questa strategia – definita da Prodi “una sorta di polizza assicurativa” – rischia di danneggiare gravemente la posizione dell’Italia in Europa.
Meloni, sostiene l’ex premier, non è in grado di svolgere un ruolo di mediazione credibile né in Europa né nel mondo arabo. Al contrario, la sua politica sta relegando l’Italia ai margini del dibattito internazionale, rendendola sempre più irrilevante.