Schlein ha anche criticato la posizione del governo sulla politica estera e sulla guerra in Ucraina: “Chiediamo da tempo che, oltre al sostegno economico e militare, venga dato un supporto diplomatico per porre fine al conflitto. Ma Meloni è rimasta silente di fronte alle pressioni di Trump e Musk, che ha minacciato di spegnere i suoi satelliti. Non ha mai assunto una posizione chiara, e ora si dimostra una complice silenziosa della disgregazione dell’Unione Europea”.
La Lega commissaria Meloni: la spaccatura nella maggioranza
La segretaria dem ha poi evidenziato come la maggioranza di governo sia divisa sulla politica estera: “Oggi la Lega ha di fatto commissariato Meloni, dichiarando che la premier non ha un mandato per esprimersi domani al Consiglio europeo. Il collega Molinari ha confermato che la Lega sostiene l’opposto di quanto dichiarato dal governo. La realtà è che Giorgia Meloni è ideologicamente contraria alla difesa comune europea, ma non ha il coraggio di ammetterlo”.
Giuseppe Conte: “Meloni chieda scusa agli italiani, saremo in piazza contro il piano di riarmo”
Anche Giuseppe Conte ha preso parola con un duro attacco al governo. L’ex presidente del Consiglio ha sottolineato l’incoerenza di Meloni sulla questione del Manifesto di Ventotene: “In passato la destra ha riconosciuto il valore dei suoi firmatari, e ora la premier dimostra un’irriconoscenza evidente. Se oggi siede al Consiglio UE e dialoga con i leader europei, è grazie a persone come Spinelli”.
Conte ha poi accusato la premier di una sistematica assenza dai lavori parlamentari: “Erano mesi che Meloni scappava dal Parlamento, pensavamo fosse diventata un ologramma sui social. Oggi finalmente è riapparsa, ma senza il coraggio di affrontare le questioni più spinose. Come può parlare di credibilità quando non ha mai condannato gli attacchi di Israele su Gaza, dove sono morti 150 bambini?”.
“ReArm”: un piano insostenibile per l’Italia
Il punto centrale del discorso di Conte è stato il piano di riarmo europeo, che verrà discusso nel vertice di Bruxelles. Per il leader del M5S, si tratta di “pura follia”: “Parliamo di 800 miliardi di euro destinati agli armamenti, un investimento che aumenterà le disuguaglianze in Europa. Paesi come Germania e Francia potranno beneficiare di questo piano per rafforzare la loro potenza militare, mentre l’Italia, con una capacità fiscale inferiore, sarà costretta a investire cifre insostenibili”.
Conte avverte che il piano “ReArm” non solo non rafforzerà l’Europa, ma rischierà di portarla verso la disgregazione: “Questo progetto rappresenta una trappola per l’Italia. Il nostro Paese non può permettersi di spendere miliardi in armamenti quando abbiamo emergenze sociali da affrontare”.
Un’opposizione compatta: “No al piano di riarmo”
Il leader del M5S ha poi annunciato che il suo partito scenderà in piazza il prossimo 5 aprile per protestare contro “ReArm” e che voterà contro la risoluzione proposta dalla maggioranza: “Non avete avuto nemmeno il coraggio di scrivere nero su bianco che si tratta di un piano di riarmo. Noi non ci presteremo a questa farsa e ci opporremo con forza a questa decisione vergognosa”.
L’opposizione si mostra compatta nel contestare il piano, con Schlein e Conte che ribadiscono la necessità di una politica estera più orientata alla diplomazia e al dialogo piuttosto che all’incremento delle spese militari. La spaccatura tra governo e opposizione è sempre più evidente, e la discussione su “ReArm” sembra destinata a diventare un nuovo terreno di scontro politico nei prossimi mesi.