sabato, Giugno 21

Caso Garlasco, il legale di Sempio attacca: “Quello scatolone non andava aperto”

“Questi oggetti non erano nella spazzatura – ha aggiunto – ma erano sul divano di casa Poggi. C’è un’enorme differenza. Serviva un decreto formale, motivato, con l’elenco degli oggetti sequestrati. È mio diritto vederlo, se non esiste non si doveva toccare nulla”.

Il giudice autorizzò comunque l’apertura?

Lovati ha infine citato un episodio: “Mi risulta che, nonostante tutte le verbalizzazioni della mia collega, l’avvocato Taccia, il giudice, contattato telefonicamente, abbia detto di continuare”. Una frase che lascia intendere quanto sia controverso e fragile l’equilibrio attorno a queste nuove analisi.

Andrea Sempio è tornato al centro del caso Garlasco dopo che alcuni indizi e perizie – comprese tracce di DNA compatibili – lo hanno riportato nell’orbita delle indagini. La difesa chiede rispetto delle regole, chiarezza e garanzie procedurali, mentre l’attenzione pubblica resta altissima. La verità giudiziaria su uno dei più discussi omicidi d’Italia potrebbe essere più vicina, ma il percorso si conferma ancora irto di ostacoli legali e tecnici.

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