Il bilancio della sua gestione resta negativo, con una striscia di partite deludenti, culminate nel tonfo di Oslo. Un trend che ha spinto la Federazione ad agire per evitare un ulteriore scollamento tra squadra e ambiente.
Spalletti guiderà ancora la Nazionale: l’ultima volta contro la Moldova
Nonostante l’esonero già comunicato, Spalletti siederà ancora una volta in panchina: “Domani sarò in panchina contro la Moldova. Vincere e convincere sarà importante per chi verrà dopo di me”.
Una sorta di addio con onore, un ultimo impegno prima della risoluzione consensuale del contratto, che verrà formalizzata nei giorni successivi.
I motivi dell’addio: la sconfitta di Oslo e le pressioni interne
Secondo fonti vicine alla Federazione, la sconfitta contro la Norvegia è stata il punto di non ritorno. La squadra è apparsa spenta, priva di idee e identità, e ciò ha alimentato un’ondata di critiche, tanto dalla stampa quanto da parte dell’opinione pubblica.
La FIGC ha deciso di non aspettare oltre: serviva un segnale, una svolta, un atto che mostrasse ai tifosi che il progetto tecnico era arrivato al capolinea.
Il ruolo di Gravina: “Non accetto che si perda così”
Il presidente Gravina è intervenuto nel tardo pomeriggio per chiarire la sua posizione: “La Norvegia è più forte? Può darsi. Ma io non accetto che si perda in quel modo”. Ha inoltre respinto le voci su possibili dimissioni sue: “Non individuo ipotesi alternative. Mollare adesso sarebbe un errore”.
Gravina ha scelto la linea dura, pur ammettendo la difficoltà del momento. Ha voluto blindare l’immagine della Federazione, respingendo qualsiasi paragone con le proteste che avrebbero colpito il centrodestra in altri contesti.
Uno scenario in evoluzione: attesa per il successore
Secondo “TiscaliNews” e “Il Tempo”, la decisione di procedere con la rescissione contrattuale era già nell’aria da giorni. I vertici della FIGC sono al lavoro per definire il nuovo progetto tecnico in vista dei playoff, con diversi nomi già valutati in via riservata.
Spalletti e la crisi della Nazionale: una parabola discendente
Dalla chiamata dopo l’addio di Roberto Mancini, fino all’eliminazione dall’Europeo, Spalletti aveva ottenuto carta bianca. Ma i risultati non sono mai decollati. Dopo l’estate 2024, il rapporto di fiducia si è incrinato lentamente fino alla frattura definitiva.
Cosa resta di Spalletti CT?
- 💔 Un’esperienza segnata da promesse disattese e risultati sottotono
- 🛑 Un addio inevitabile dopo la disfatta con la Norvegia
- ⚽ Un ultimo match, simbolico, contro la Moldova
- 🔍 Un futuro aperto: la FIGC deve ricostruire in fretta
Luciano Spalletti lascia il timone azzurro con dignità e amarezza. Il suo saluto, domani sera, sarà l’epilogo di un ciclo breve ma intenso, e segnerà l’inizio di una nuova fase per la Nazionale italiana.