Ora si chiude una pagina giudiziaria, ma non si colma il vuoto lasciato da Sara, né si dà piena giustizia a chi l’ha amata. Resta l’amarezza di un epilogo che non permette nemmeno un processo e un’assunzione piena di responsabilità.
Continuerò a tenere alta l’attenzione su questa vicenda e su tutte le storie di violenza che non devono più accadere.”
Un processo che non ci sarà
Il suicidio di Argentino mette fine al percorso giudiziario, lasciando però intatti il dolore e le domande della famiglia Campanella. Il giovane era accusato di aver pianificato l’omicidio, come dimostrato da un diario personale in cui avrebbe scritto l’intenzione di uccidere Sara. La ragazza era riuscita addirittura a registrare l’aggressione nei suoi momenti finali, lasciando una testimonianza diretta dell’orrore subito.
Nel carcere di Messina verranno avviate ora indagini interne per accertare eventuali responsabilità e ricostruire con precisione quanto accaduto. L’autopsia servirà a chiarire ulteriormente la dinamica, anche se i primi riscontri non lasciano dubbi sull’intenzionalità del gesto.
Un epilogo che aggiunge dolore a una vicenda già segnata dalla violenza cieca e dalla perdita irreparabile di una giovane vita.