lunedì, Marzo 31

Gerry Scotti rompe il silenzio sulla caduta a Striscia: “Chi c’era dietro”

Gerry Scotti rompe il silenzio sulla caduta a Striscia

“Non pensavo che una caduta dalle scale potesse destare tanta attenzione”, esordisce così Gerry Scotti, intervistato da Fanpage.it, dopo la scena andata in onda a Striscia la Notizia. Il conduttore, di ritorno dietro il bancone del tg satirico accanto a Michelle Hunziker, è stato protagonista di una gag in apertura di puntata che lo ha visto “precipitare” dalle scale. Un momento che è diventato subito virale e ha generato reazioni contrastanti tra il pubblico.

Scotti conferma che si è trattato di una scenetta organizzata con gli autori: “Pensavo fosse talmente chiaro che fosse una finzione, che sono rimasto sorpreso dalle telefonate di amici, parenti, perfino del fruttivendolo”. Aggiunge poi, ridendo: “Sto benissimo, non ho nemmeno un graffio”.

Chi era davvero caduto dalle scale?

Il conduttore rivela che a lanciarsi nella spettacolare caduta non era lui, ma uno stuntman: “Era bello e corpulento, penso faccia il wrestler o il rugbista. È più grosso di me, alto 1,90 cm. Gli hanno messo la parrucca, era imbottito ovunque. Voglio precisare: nessuno stunt è stato maltrattato durante le riprese”, scherza ancora Scotti.

Il sodalizio con Michelle Hunziker

Il ritorno della coppia è stato accolto con entusiasmo anche dai fan di lunga data. “Con Michelle siamo una coppia di fatto ormai. Condividiamo la militanza dai tempi di Paperissima, dove le gag più assurde erano quotidiane. A Striscia abbiamo una confidenza tale che ci basta uno sguardo per intenderci. Quando ti cambiano il copione cinque volte prima di entrare in scena, la fiducia è fondamentale”.

Un’autocitazione a una storica caduta

La gag di lunedì ha riportato alla mente un altro storico momento televisivo di Gerry Scotti: la famosa caduta sul bancone del 1999. “Ho tenuto la frase ‘E allora signori, buonasera’ proprio per ricordare quella volta. Ma là non fu tutta una gag: quella caduta era stata preparata dagli autori all’insaputa mia. Già è tanto che non mi sia rotto due gambe”.

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