La questione della tassazione della ricchezza è tornata al centro del dibattito politico europeo grazie alla proposta di Elly Schlein, leader del Partito Democratico.
La sua idea si basa su un concetto semplice ma complesso da attuare: tassare in modo coordinato a livello europeo le enormi ricchezze concentrate nelle mani di pochi. Schlein sottolinea l’importanza di strumenti comuni per affrontare le disuguaglianze e finanziare i beni pubblici, come l’istruzione e la sostenibilità ambientale. Ma quali sono i dettagli di questa proposta e quali sfide si presentano?
Il Contesto della Proposta
La proposta di Schlein trae ispirazione da un’iniziativa simile lanciata a New York dal nuovo sindaco Zohran Mamdani, che ha suggerito un inasprimento selettivo della tassazione sui più abbienti per finanziare servizi universali, come asili nido, trasporti pubblici e alloggi popolari. L’idea di Schlein, tradotta in un contesto europeo, implica l’armonizzazione delle basi imponibili, delle soglie e delle aliquote fiscali per evitare che i capitali si spostino verso giurisdizioni più favorevoli, creando così un “paradiso fiscale” de facto.
Obiettivi e Benefici della Tassazione Coordinata
Il principale obiettivo di questa proposta è ridurre le disuguaglianze economiche e garantire un finanziamento adeguato per i servizi pubblici. Schlein afferma che “i capitali viaggiano più veloci delle persone”, evidenziando la necessità di un approccio unificato per affrontare le sfide economiche attuali. Una tassazione patrimoniale a livello europeo, calibrata sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari, sarebbe presentata come una misura straordinaria ma duratura, poco invasiva per la classe media e incisiva sui grandi detentori di ricchezza.
- Riduzione delle disuguaglianze: La proposta mira a garantire che i più ricchi contribuiscano in modo equo al benessere collettivo.
- Finanziamento dei beni pubblici: Le entrate generate dalla tassazione potrebbero essere destinate a settori cruciali come l’istruzione, la sanità e la transizione energetica.
- Stabilità economica: Un sistema di tassazione coordinato potrebbe garantire un gettito stabile senza gravare sulla classe media e sulle piccole imprese.
Le Componenti della Proposta
La discussione sulla tassazione patrimoniale si concentra su tre aspetti fondamentali: soglia, aliquota e base imponibile. Una proposta coerente con il dibattito internazionale prevede soglie elevate, che potrebbero raggiungere decine di milioni di euro di patrimonio netto, e un’aliquota iniziale contenuta ma progressiva. Inoltre, è necessario stabilire regole severe per la valutazione degli asset e delle partecipazioni.
In questo contesto, la classe media non verrebbe toccata, mentre i grandi detentori di asset finanziari contribuirebbero in modo significativo e coordinato. Tuttavia, ci sono diverse critiche che emergono in risposta a questa proposta.
Critiche e Risposte alla Proposta
Le critiche principali alla proposta di Schlein riguardano tre aspetti fondamentali:
- Fuga dei capitali: Una delle preoccupazioni più diffuse è che l’introduzione di una tassazione patrimoniale possa spingere i capitali a spostarsi verso giurisdizioni più favorevoli. La risposta a questo timore è un coordinamento a livello europeo, con scambi automatici di informazioni e liste uniche di giurisdizioni non cooperative.
- Doppia imposizione: Un’altra critica riguarda il rischio di doppia imposizione sui patrimoni. Per affrontare questo problema, si potrebbero introdurre crediti d’imposta e armonizzare la tassazione con l’IRPEF e l’imposta di bollo.
- Competitività: Infine, c’è il timore che una maggiore tassazione possa compromettere la competitività delle imprese. In risposta, si propone di legare il gettito fiscale a tagli al cuneo fiscale per il lavoro e a investimenti produttivi che possano aumentare la crescita economica.
La Chiave Politica della Proposta
La proposta di tassazione patrimoniale ha senso solo se ogni euro incassato viene destinato a obiettivi misurabili e trasparenti, come la sanità territoriale, l’istruzione, la ricerca e la transizione energetica. Senza una chiara destinazione, la misura rischia di diventare un semplice strumento ideologico privo di sostanza. Schlein insiste sulla necessità di garantire che la classe media e i piccoli risparmiatori siano esclusi da questa tassazione, fornendo garanzie per le piccole e medie imprese e stabilendo tempi certi per l’attuazione.
“Non bisogna avere paura, ma servono strumenti comuni”, afferma Schlein, sottolineando l’importanza di un approccio europeo per affrontare le sfide fiscali. Con una misura ben progettata, l’Italia potrebbe garantire un gettito stabile senza comprimere salari e imprese, cofinanziando investimenti in digitale ed energia.
Il Futuro della Tassazione Patrimoniale in Europa
La sfida principale è costruire una maggioranza europea che sostenga questa proposta, con un accordo tecnico che chiuda le scappatoie e una narrazione concreta sui benefici per la società. Se non si riuscirà a ottenere un consenso ampio, la proposta rischia di rimanere solo un titolo senza sostanza. L’alternativa sarebbe continuare a inseguire la ricchezza, senza mai raggiungerla, mentre le disuguaglianze continuano a crescere.
In un contesto economico in continua evoluzione, la proposta di Schlein rappresenta un’opportunità per ripensare il sistema fiscale europeo. Riuscirà l’Europa a trovare un accordo su questa ambiziosa iniziativa? Solo il tempo potrà dirlo, ma è fondamentale continuare a discutere e a cercare soluzioni innovative per affrontare le sfide del nostro tempo.





















