Il maltempo non riguarda solo i paesi già colpiti, ma potrebbe estendersi anche ad altre nazioni, tra cui Slovacchia e Ungheria, dove il fiume Danubio rappresenta una minaccia significativa. Anche alcune regioni della Germania meridionale e orientale, in particolare lungo il fiume Elba, potrebbero essere gravemente colpite. Le autorità locali sono in massima allerta, cercando di prepararsi a un’eventuale escalation degli eventi.
La genesi della tempesta Boris
La tempesta Boris si è formata a causa di due fattori atmosferici principali. Il primo è l’incontro tra aria fredda proveniente dal Nord Europa e masse d’aria estremamente umide che si sono sviluppate sopra il mar Mediterraneo e il mar Nero. Quest’anno, le temperature anormalmente alte delle acque di questi mari hanno provocato un’evaporazione intensa, che ha alimentato il carico di umidità della tempesta. Il secondo fattore determinante è stata un’area di bassa pressione, che si è bloccata sull’Europa centrale, incastrata tra due zone di alta pressione sia a est che a ovest. Questa situazione ha impedito la dispersione della tempesta, che ha così mantenuto la sua intensità, aggravando gli effetti del maltempo.
Le immagini delle alluvioni che circolano sui media mostrano scene di distruzione: quartieri interamente sommersi, strade trasformate in fiumi, persone costrette a cercare rifugio con l’acqua fino alla vita o alle ascelle. Le dighe improvvisate costruite per contenere l’innalzamento dei fiumi spesso non sono sufficienti, e il rischio di ulteriori esondazioni è altissimo. In particolare, il Danubio e i suoi affluenti sono monitorati con attenzione, poiché le autorità temono che la piena possa superare quella storica del 2013, che fu la peggiore degli ultimi 500 anni e causò decine di morti e migliaia di sfollati.
L’impatto della tempesta in Romania e in altri paesi
In Romania, uno dei paesi maggiormente colpiti dalla tempesta Boris, quasi 6.000 famiglie sono state danneggiate dalle inondazioni. Tra queste, solo 300 sono riuscite a trovare riparo, ospitate da vicini o nelle tende allestite dalle autorità locali. La situazione è particolarmente drammatica nella regione di Galati, dove si è registrato un nuovo decesso dovuto alle alluvioni, portando il bilancio delle vittime a cinque solo in quella zona. Le autorità stanno cercando di far fronte all’emergenza, ma le risorse sono limitate e la popolazione continua a vivere in condizioni di grande precarietà.
Anche l’Austria ha pagato un prezzo elevato. Nelle regioni montuose del Tirolo, il maltempo ha portato a nevicate inaspettate, con accumuli fino a un metro, un fenomeno estremamente raro per il mese di settembre. Questo contrasto con le temperature calde registrate fino a pochi giorni fa, quando in montagna si arrivava fino a 30 gradi, sottolinea l’anomalia e l’estrema variabilità del clima in queste aree.
L’influenza del cambiamento climatico
Gli esperti e i politici collegano sempre più frequentemente eventi come questi al cambiamento climatico, che sta rendendo i fenomeni meteorologici estremi più frequenti e devastanti. Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha chiaramente dichiarato che queste tempeste e alluvioni sono il risultato diretto del cambiamento climatico, che continua a manifestarsi con sempre maggiore intensità in tutta Europa. Ha sottolineato come l’Europa debba prepararsi a fronteggiare tali eventi, che diventano una minaccia sempre più presente.
Anche Terry Reintke, co-capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, ha lanciato l’allarme, evidenziando come gli eventi meteorologici estremi rappresentino una crescente minaccia per la sicurezza e il benessere delle popolazioni europee. Ha invitato i leader a prendere misure immediate per combattere il cambiamento climatico, affinché situazioni come queste non diventino la nuova normalità. Iratxe García Pérez, capogruppo dei socialdemocratici (S&D), ha annunciato che proporrà un dibattito in Parlamento per discutere della mobilitazione delle risposte d’emergenza dell’Unione Europea, al fine di offrire sostegno rapido ed efficace ai paesi colpiti.
L’Unione Europea si prepara a intervenire
Le istituzioni europee non sono rimaste indifferenti di fronte a questa catastrofe. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la sua solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite attraverso un messaggio sui social. Ha assicurato che l’Unione Europea è pronta a fornire tutto il supporto necessario per aiutare i paesi a far fronte all’emergenza, sia attraverso aiuti economici sia con la mobilitazione di risorse per la gestione delle catastrofi naturali.