Un tremore lieve, quasi impercettibile. Poi un ondeggiare più netto, avvertito da chi era in casa e persino da chi si trovava all’aperto. Così è iniziata la mattina dell’11 dicembre 2025 nell’area flegrea, dove una nuova scossa di terremoto ha riportato l’attenzione sul quadro sismico che da mesi tiene in allerta tecnici e residenti.
Un segnale improvviso registrato dai sismografi
Quello che all’inizio sembrava solo un breve fremito ha rapidamente assunto un significato più chiaro quando i monitor dell’Osservatorio Vesuviano hanno rilevato un impulso netto. Ancora una volta è il sottosuolo dei Campi Flegrei a parlare, in un territorio in cui ogni minimo cambiamento viene ormai osservato con estrema attenzione.
La scossa si è rivelata un evento di lieve entità, ma significativo per il contesto: nei pressi del Monte Nuovo, cuore dell’area flegrea, i sensori hanno registrato un terremoto di magnitudo 2.0 ± 0.3 alle ore 11:07 locali (10:07 UTC). La profondità è stata stimata in circa 2,93 km, un valore coerente con i movimenti che negli ultimi mesi continuano ad animare la zona.
Lieve #terremoto alle 06:00
Epicentro: Campi Flegrei
Magnitudo: 2.3
Profondità: 2.8 km
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Nessun danno, ma cresce la preoccupazione
Al momento non risultano danni a edifici o persone, ma la notizia della scossa ha rapidamente fatto il giro dei social e delle chat locali. Gli abitanti, abituati ormai a monitorare ogni dettaglio, hanno raccontato brevi vibrazioni, oggetti che hanno tremato per un istante, vetri che hanno oscillato leggermente.
Per molti, segnali come questo riaccendono timori già radicati. Il territorio dei Campi Flegrei è infatti oggetto di un monitoraggio costante per il fenomeno del bradisismo, una lenta deformazione del suolo che alterna fasi di sollevamento e abbassamento. I movimenti del terreno, sommati a eventi sismici anche di lieve intensità, mantengono alta l’attenzione degli esperti.
Il ruolo del bradisismo: un fenomeno che non si ferma
Il bradisismo, caratteristico dell’area flegrea, è un fenomeno complesso che riguarda la risalita di fluidi caldi e gas nel sottosuolo. Negli ultimi mesi il ritmo dei sollevamenti e delle micro-scosse ha mostrato una certa regolarità, spingendo gli scienziati a incrementare le attività di controllo.
La scossa odierna si inserisce esattamente in questo scenario: non rappresenta un’anomalia, ma un tassello coerente con l’evoluzione attuale del sistema vulcano–tettonico dei Campi Flegrei.
Monitoraggi in corso e attesa della popolazione
L’Osservatorio Vesuviano continua a raccogliere dati in tempo reale, valutando se l’evento possa essere collegato a piccole variazioni del sistema bradisismico. Per ora non emergono segnali preoccupanti, ma vengono mantenute attive tutte le procedure di controllo.
La popolazione, intanto, vive questa nuova scossa come un promemoria costante della fragilità del territorio. Anche un terremoto di magnitudo 2.0 può bastare a riaccendere la tensione tra i residenti, già provati da mesi di oscillazioni, sollevamenti del suolo e sciami sismici di lieve entità.
L’attenzione resta alta, mentre si attendono nuovi aggiornamenti dagli esperti. Nei Campi Flegrei ogni segnale conta, e quello registrato oggi è l’ennesimo capitolo di una storia geologica ancora tutta da decifrare.



