“Antonella, il fatto che tu sia famosa per qualche miracolo divino inspiegabile anche ai più grandi teologi dei nostri tempi non è una giustificazione per sparare stro**ate degne di qualcuno che come punto massimo di cultura cinematografica ha i film con Siani”.
Un attacco duro e senza filtri, che ha riacceso il dibattito sul diritto di esprimere liberamente un’opinione, soprattutto quando proviene da un personaggio pubblico.
La carriera di Antonella Clerici: un successo lungo 40 anni
Per chi si chiedesse con quale autorità la Clerici possa esprimere un giudizio sul cinema, basti ricordare il suo lungo percorso nel mondo dello spettacolo. Con oltre 40 anni di carriera televisiva alle spalle, ha condotto numerosi programmi di successo, tra cui “È sempre mezzogiorno”, diventato un punto di riferimento del palinsesto Rai dal 2020.
Inoltre, ha avuto l’onore di presentare il Festival di Sanremo come conduttrice principale e in diverse edizioni come co-conduttrice, confermandosi una delle figure più amate della televisione italiana.
La replica di Antonella Clerici in diretta tv
Di fronte all’ondata di commenti, Antonella Clerici ha deciso di affrontare il tema in diretta durante la puntata di “È sempre mezzogiorno”. L’ingresso in studio sulle note della canzone “Sincerità” di Arisa è stato già di per sé un messaggio chiaro:
“Sì, sincerità, perché dico sempre quello che penso e scateno un po’ di discussione sui social”.
La conduttrice ha poi ribadito il suo pensiero sul film, sottolineando che molti utenti la pensavano come lei, mentre altri l’hanno criticata aspramente. Ma ciò che l’ha infastidita di più è stato un particolare tipo di commento sessista ricevuto:
“Qualcuno mi ha detto ‘Torna in cucina’, che è la cosa che odio di più, oppure ‘Sei una boomer’. Io ho visto tanto sesso e droga, ma poco rock’n’roll. Sarò una boomer, ma a me non è piaciuto”.
Libertà di espressione o attacco gratuito?
La vicenda ha sollevato un dibattito più ampio sul diritto di esprimere un’opinione senza per questo dover subire insulti o attacchi personali.
Se da un lato il cinema è arte e, come tale, suscita reazioni soggettive, dall’altro il linciaggio social verso chi esprime un giudizio negativo su un’opera ritenuta “intoccabile” pone interrogativi sulla libertà di pensiero e sulle dinamiche tossiche dei social media.
Antonella Clerici, con la sua schiettezza, ha dimostrato ancora una volta di non avere paura di dire la sua, anche quando questo significa andare controcorrente. Una lezione di carattere, che potrebbe servire a molti.