La colonna d’acqua, ampia e perfettamente delineata, ha attirato l’attenzione di bagnanti fuori stagione, residenti e curiosi. Numerosi video sono stati pubblicati in tempo reale, rimbalzando immediatamente su Facebook, Instagram e nei gruppi meteo locali.
Gli esperti spiegano che fenomeni di questo tipo non sono rari lungo le coste pugliesi, ma l’intensità osservata in questa occasione è stata superiore alla media e ha destato preoccupazione anche tra chi è abituato a condizioni atmosferiche mutevoli.
Le testimonianze dei residenti
Molti cittadini hanno descritto scene inedite: «Mai visto nulla del genere», hanno ripetuto in diversi. Tra chi ha assistito al fenomeno c’è chi racconta di un albero letteralmente sollevato da terra, trascinato per qualche metro dal vento prima di schiantarsi violentemente al suolo.
Le immagini dei soccorsi mostrano una situazione complessa: strade bloccate, mezzi impegnati a liberare carreggiate e a mettere in sicurezza le aree più danneggiate. In molti punti l’accesso è stato ripristinato solo in serata.
Danni materiali, ma nessuna vittima
Manduria e San Pietro in Bevagna stanno ora facendo la conta dei danni. Alberi secolari abbattuti, strutture agricole danneggiate, recinzioni divelte: il paesaggio porta i segni evidenti di una forza che non lascia scampo. Gli agricoltori parlano già di perdite importanti, soprattutto per chi aveva attrezzature e colture in aree particolarmente esposte.
Il sollievo più grande resta però quello di non dover registrare vittime. La rapidità dei soccorsi e la fortuna di trovarsi in zone non densamente abitate hanno evitato conseguenze peggiori.
Un evento che resterà nella memoria
Il 2 dicembre 2025 resterà impresso nella memoria dei residenti del litorale ionico come una giornata di paura ma anche di solidarietà e reazione immediata. Il territorio paga ora i danni di un fenomeno atmosferico intenso, che ricorda ancora una volta quanto la natura possa mostrarsi imprevedibile.
Mentre continuano i lavori di ripristino, Manduria e San Pietro in Bevagna guardano avanti, consapevoli che eventi simili richiederanno sempre maggiore attenzione e infrastrutture più resilienti.

















