Nel mezzo dello scontro, Musk ha anche ripostato un commento su X che chiedeva l’impeachment di Trump e la sua sostituzione con il senatore JD Vance. La risposta? Un secco «Yes».
Fine dell’idillio e nuovi equilibri
Trump ha ammesso in conferenza stampa alla Casa Bianca: «Non so se avremo più una grande relazione». L’ex alleato viene ora dipinto come «un ingrato», mentre Musk ha rilanciato: «Senza di me Trump avrebbe perso, i Democratici avrebbero la Camera».
Dietro l’astio ci sarebbe anche il rifiuto da parte del presidente di nominare un uomo vicino a Musk alla guida della NASA e la decisione di rimuovere i sussidi a elettrico e solare, mentre i benefici a petrolio e gas rimangono intatti.
Un nuovo partito in arrivo?
Musk ha chiuso la giornata con una provocazione che è già diventata virale: un sondaggio su X con la domanda «È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti l’80% della popolazione?». Dopo meno di un’ora, l’84% aveva votato «sì».
Secondo ANSA, la provocazione potrebbe celare un vero piano politico, magari già pronto per le elezioni 2028, con Musk come kingmaker o candidato diretto.
SpaceX e la minaccia alla NASA
Infine, Musk ha lanciato un’altra bomba: SpaceX potrebbe dismettere la navicella Dragon, fondamentale per i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Il programma, secondo Musk, non ha più garanzie a causa delle tensioni con l’amministrazione.
In poche ore, lo scontro è passato da politico a economico, fino a toccare la sicurezza spaziale e le relazioni internazionali. Una frattura profonda che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase della politica americana, molto più imprevedibile e polarizzata.