L’inchiesta della Procura europea (Eppo) su presunti appalti irregolari all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea ha portato questa mattina a un nuovo blitz della polizia federale belga. Tra le persone fermate c’è anche Federica Mogherini, ex ministra degli Esteri italiana ed ex Alta rappresentante Ue per la politica estera, oggi rettrice del Collegio d’Europa.
Secondo quanto riportato da fonti belghe e confermato da diversi media internazionali, i fermi sono avvenuti nell’ambito di una più ampia operazione che coinvolge sia il Collegio d’Europa sia il Servizio europeo per l’azione esterna (Eeas). Gli investigatori stanno esaminando il presunto uso improprio di fondi comunitari e possibili irregolarità nella gestione di alcuni appalti.

Cosa sappiamo dell’indagine
Le operazioni sono scattate nelle prime ore di martedì 2 dicembre con perquisizioni e sequestri di documenti. Le ipotesi investigative comprendono frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi nella gestione di progetti finanziati dall’Ue.
L’indagine riguarda in particolare il finanziamento della European Diplomatic Academy, un programma annuale destinato ai giovani diplomatici europei e finanziato dall’Eeas. Secondo gli inquirenti, il Collegio d’Europa — che si è aggiudicato l’appalto — potrebbe aver avuto accesso anticipato a informazioni sensibili prima della gara ufficiale.
Sotto osservazione anche un’operazione immobiliare del 2022: l’acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges destinato proprio ad accogliere i partecipanti del programma, effettuato poco prima che l’Eeas bandisse la gara poi vinta dal Collegio per un finanziamento di 654 mila euro.
Chi sono le persone fermate

Oltre a Federica Mogherini, sarebbe stato fermato anche Stefano Sannino, ex Segretario generale del Servizio diplomatico Ue, oggi direttore generale per Medio Oriente, Golfo e Nord Africa. Il terzo fermo riguarderebbe un dirigente del Collegio d’Europa.
Le autorità belghe, su richiesta dell’Eppo, hanno effettuato perquisizioni presso la sede dell’Eeas a Bruxelles, nella sede del Collegio d’Europa a Bruges e in alcune abitazioni private. Tutto il personale presente nell’edificio dell’Eeas è stato invitato a lasciar liberi uffici, cassetti e armadi per consentire i controlli.
La reazione della Commissione Europea
La Commissione Ue ha confermato che gli uffici coinvolti si riferiscono ad attività realizzate durante il precedente mandato, il quinquennio guidato da Ursula von der Leyen. Non è stato confermato ufficialmente se altri funzionari siano stati fermati o interrogati.
L’Eppo, in una nota, ha dichiarato di avere «forti sospetti» circa violazioni delle regole sulla competizione equa negli appalti pubblici europei.
Possibili sviluppi nelle prossime ore
Gli interrogatori sono in corso e nelle prossime ore la Procura europea potrebbe chiarire:
- se ai fermi seguiranno misure cautelari,
- quali documenti siano stati sequestrati,
- se emergano nuove ipotesi di reato.
Il caso rappresenta uno dei più rilevanti scandali istituzionali europei degli ultimi anni, coinvolgendo figure di primo piano della diplomazia Ue e una delle scuole più prestigiose del continente.



















