Il saluto finale di Pupo torna alla misura: «Che la terra ti sia lieve grandissimo uomo e monumentale artista». Un congedo che chiude il cerchio tra gratitudine, conflitto e riconoscimento. E che lascia una domanda aperta al lettore: quanto contano le critiche — o le porte chiuse — nella costruzione di una carriera? Possono diventare il vero motore del riscatto?
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