Per l’ex generale, questa disparità di trattamento sarebbe frutto di una “narrativa selettiva” e di una scelta culturale precisa da parte di parte della stampa, che a suo dire alimenterebbe un razzismo al contrario. L’attacco ha immediatamente acceso il dibattito politico e mediatico, con reazioni contrastanti sia da sostenitori che da detrattori.
Il messaggio finale
Pur mantenendo toni polemici, Vannacci ha concluso ribadendo: «Onore a Erika Saraceni, esempio di impegno e talento, e a tutti i nostri atleti. Ricordiamolo a chi predica libertà e non discriminazione, ma poi è il primo a escludere chi non rientra nei suoi canoni di finto progressismo».
Un caso che divide
Il post ha scatenato un’ondata di commenti e articoli, diventando l’ennesimo capitolo nella lunga serie di interventi pubblici di Vannacci che intrecciano sport, identità e politica. La discussione prosegue online e nelle sedi istituzionali, con opinioni fortemente polarizzate sul tema della rappresentazione mediatica nello sport.