Il ferito è stato trasportato prima al San Luca di Vallo della Lucania, poi trasferito a Napoli. Gli altri due complici sono riusciti a fuggire. Parte della refurtiva è stata recuperata.
Indagine aperta: atto dovuto
L’iscrizione del proprietario nel registro degli indagati è un atto dovuto. L’uomo è stato sottoposto allo stub, l’esame per rilevare la presenza di polvere da sparo. La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’indagine sull’intera vicenda.
Legittima difesa: cosa dice la legge italiana
Il caso riaccende il dibattito sulla legittima difesa. Con la legge 36/2019 sono stati modificati gli articoli 52 e 55 del codice penale, prevedendo che in caso di irruzione nella propria abitazione o sul luogo di lavoro, si possa reagire per proteggere sé stessi o altri.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ricorda che la difesa deve essere proporzionata e necessaria. Non basta la semplice presenza di ladri: deve esserci un pericolo concreto e attuale. Se esiste la possibilità di mettersi in salvo o chiamare aiuto, l’uso delle armi può essere considerato eccessivo.
Cosa succede ora
Spetterà alla Procura accertare se l’uomo ha agito per proteggersi da una minaccia reale e se ha rispettato i limiti della legittima difesa. Nel frattempo, i carabinieri continuano le ricerche per rintracciare i due complici in fuga.