“Conte deve rispettarci”, “Buffonate”. Volano gli stracci tra Pd e M5S
“Conte deve rispettarci”, “Buffonate”. Volano gli stracci tra Pd e M5S
Il centrosinistra è in fiamme. Il caso Matteo Ricci, candidato governatore nelle Marche indagato nell’inchiesta “Affidopoli”, rischia di diventare il detonatore di una frattura insanabile tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle.
Da una parte Giuseppe Conte, che invoca trasparenza e mette in stand-by l’appoggio al sindaco di Pesaro in attesa degli interrogatori del 30 e 31 luglio; dall’altra i dem, che vedono questa posizione come un atto di sfiducia e un ritorno al giustizialismo più duro. Nel mezzo, Elly Schlein, che finora ha scelto il silenzio, ma dovrà presto esporsi per evitare che la tensione degeneri.
Il contesto politico: cosa sta succedendo davvero
L’inchiesta “Affidopoli” ha colpito Matteo Ricci con un avviso di garanzia. Il candidato del Pd è accusato di presunti favoritismi nella gestione di alcuni appalti comunali. Una vicenda che arriva a poche settimane dall’avvio ufficiale della campagna elettorale per le regionali nelle Marche, territorio strategico per il centrosinistra. Se Ricci cade, il Pd rischia di perdere un feudo importante.
Ed è qui che entra in scena Giuseppe Conte, deciso a sfruttare la vicenda per rimarcare l’immagine “etica” del Movimento 5 Stelle: «Aspettiamo le carte, prima non possiamo confermare il sostegno», ha dichiarato l’ex premier.
Una posizione che, agli occhi dei dem, suona come un ultimatum. «Conte si comporta da censore – sussurra un dirigente Pd – e ci mette alla berlina di fronte all’opinione pubblica». Da qui la reazione furiosa di Pina Picierno, eurodeputata e vicepresidente del Parlamento europeo, che ha affidato il suo sfogo ai social.