sabato, Settembre 6

Von der Leyen, aereo senza GPS: “Attacco russo in volo”

Panico sull’aereo di Ursula von der Leyen

Attimi di paura per Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, durante un volo da Varsavia a Plovdiv, in Bulgaria. Secondo il Financial Times, il suo aereo è stato vittima di un presunto attacco russo di disturbo elettronico (GPS jamming), che ha reso inutilizzabili i sistemi di navigazione dell’aeroporto bulgaro. I piloti sono stati costretti ad affidarsi a mappe cartacee e tecniche di volo manuali per completare l’atterraggio.

L’incidente nel cielo bulgaro

L’episodio è avvenuto domenica sera durante la fase di avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv. Per circa un’ora il velivolo ha sorvolato la zona in attesa che il problema venisse risolto. Alla fine, grazie all’abilità del comandante, l’aereo è riuscito a atterrare in sicurezza senza GPS, utilizzando metodi tradizionali considerati oggi come sistemi di emergenza. Un ritorno a pratiche di volo che richiedono grande preparazione e sangue freddo.

Le possibili responsabilità russe

Tre funzionari europei hanno parlato di un’operazione di «innegabile interferenza russa». Mosca ha già una lunga esperienza nell’uso del disturbo elettronico, soprattutto nei teatri di guerra. Ma l’uso di queste tecniche contro un obiettivo civile e politico di altissimo profilo in un Paese UE rappresenta un salto di qualità nelle tensioni geopolitiche tra Russia e Occidente.

Le implicazioni geopolitiche

L’episodio evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture civili europee in un’epoca di crescente minacce ibride e cyber-attacchi. Se confermato, il caso di Plovdiv non è un semplice attacco informatico, ma un’azione con conseguenze dirette sulla sicurezza aerea di un leader europeo. L’Unione Europea è ora chiamata a rafforzare le difese, valutando sanzioni mirate contro la Russia e accelerando gli investimenti in sistemi di navigazione alternativi al GPS.

La risposta dell’Unione Europea

L’UE potrebbe introdurre nuovi protocolli per l’aviazione civile, con l’obbligo di dotare i velivoli di sistemi di backup più avanzati. Inoltre, è probabile un piano di investimenti nella resilienza tecnologica, per ridurre la dipendenza da un’unica infrastruttura di navigazione satellitare. L’episodio, infatti, dimostra come la sicurezza non sia più solo una questione militare, ma un tema che coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana e delle infrastrutture critiche.

Il campanello d’allarme per l’Europa

Il “caso von der Leyen” diventa così un monito per i leader europei. L’abilità del pilota ha evitato il peggio, ma la dipendenza totale dalla tecnologia ha mostrato i suoi limiti. In futuro, la capacità di gestire manualmente scenari di emergenza sarà sempre più centrale nella formazione dei professionisti del settore aereo. Una lezione che arriva in un momento di forti tensioni geopolitiche e che richiama l’Europa a una nuova strategia di difesa delle proprie infrastrutture.

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