L’atterraggio che ha sollevato polemiche
La Global Sumud Flotilla, la missione internazionale di attivisti che si prepara a salpare dalla Sicilia per portare aiuti umanitari a Gaza, non è ancora partita e già si trova al centro di tensioni geopolitiche. A far discutere, l’atterraggio martedì sera a Sigonella di un C-130 israeliano decollato dalla base di Nevatim.
La presenza del velivolo in territorio italiano ha sollevato immediati sospetti, soprattutto da parte di parlamentari e attivisti, che temono possa trattarsi di un’operazione di spionaggio nei confronti della Flotilla o addirittura di rifornimento di armi.
I sospetti degli attivisti
Secondo quanto riferito da Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Flotilla, “la coincidenza è particolare: le nostre imbarcazioni sono state seguite da droni durante la navigazione notturna e non possiamo escludere che ci stiano monitorando”. Delia ha aggiunto di aspettarsi “un blocco in mare, come accaduto nelle precedenti missioni”, ma ha sottolineato come questa volta la delegazione sia “più numerosa e organizzata, con tante barche e centinaia di persone coinvolte”.
A rafforzare i timori degli attivisti, la presenza a bordo della Flotilla anche di quattro parlamentari italiani: Annalisa Corrado e Arturo Scotto del Pd, Marco Croatti del M5s e l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi. “Il governo deve garantire la nostra sicurezza”, ha ribadito Delia, ricordando che “non stiamo facendo nulla di illegale”.
La risposta dello Stato Maggiore della Difesa
A spegnere le polemiche è intervenuto lo Stato Maggiore della Difesa, con una nota ufficiale che precisa i contorni dell’episodio. “Martedì un aeromobile C-130 appartenente alle Forze Armate israeliane ha effettuato un atterraggio tecnico presso la U.S. Navy Air Station di Sigonella (Catania), nell’ambito di un’attività addestrativa e di supporto logistico previamente autorizzata secondo le procedure nazionali e internazionali vigenti”.