La nota chiarisce che “a bordo del velivolo era presente solo personale tecnico-logistico, senza alcun materiale o equipaggiamento. Durante la sosta, durata circa 3 ore e 30 minuti, il velivolo ha ricevuto esclusivamente supporto logistico da parte del personale statunitense presente nella base”. Lo Stato Maggiore ribadisce infine che “l’utilizzo dello spazio aereo e delle infrastrutture militari italiane avviene nel pieno rispetto delle normative e degli accordi internazionali”.
La politica si divide
Nonostante le rassicurazioni della Difesa, le polemiche non si placano. L’esponente di Avs Angelo Bonelli ha annunciato un’interpellanza urgente in Parlamento per chiedere spiegazioni al governo: “Come è possibile che aerei israeliani stiano sul territorio italiano? Vogliamo chiarezza”. Sul fronte opposto, fonti di maggioranza minimizzano, definendo “strumentali” le accuse e ricordando come episodi simili di atterraggi tecnici siano prassi consolidata nelle basi Nato.
Il contesto: la Flotilla verso Gaza
Intanto la Global Sumud Flotilla prosegue i preparativi per la partenza, slittata al 7 settembre a causa del maltempo che ha rallentato l’arrivo delle imbarcazioni partite da Barcellona. Da Siracusa e Augusta, dove gli attivisti hanno trovato una “splendida accoglienza”, salperanno una ventina di barche a vela e diverse imbarcazioni a motore cariche di aiuti umanitari. Una missione che Israele guarda con ostilità e che il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha già bollato come “terroristica”.
Gli organizzatori, però, ribadiscono la natura pacifica e disarmata dell’iniziativa: “Ci siamo sottoposti a tre giorni di training non violento – spiegano – per garantire che, qualunque cosa accada, non risponderemo alle provocazioni. Chiediamo solo che gli aiuti arrivino a Gaza”.