La notte più difficile per la Flotilla
La Global Sumud Flotilla ha trascorso una notte ad altissima tensione mentre continua la navigazione verso Gaza. Tra avvistamenti di imbarcazioni non identificate, sorvoli di droni israeliani e allarmi della fregata Alpino della Marina italiana, gli attivisti hanno segnalato un crescendo di intimidazioni e rischi concreti di intercettazione.
Avvistamenti e droni: la minaccia è vicina
Alle prime ore del mattino, diverse barche senza contrassegni e con le luci spente si sono avvicinate alle imbarcazioni della Flotilla. Dopo mezz’ora si sono allontanate, ma il livello di allerta resta massimo. Nel frattempo, i promotori denunciano l’intensificarsi delle attività di droni israeliani, che hanno sorvolato a bassa quota le navi. «Stiamo entrando nell’area più pericolosa», hanno scritto sui social, ricordando che proprio in quelle acque, in passato, le missioni furono intercettate o attaccate.
⚠️🚨 URGENT!!!
An Israeli military vessel just came across our boats intimidating, damaging our communication systems and doing very dangerous manouvers circling our lead boats ALMA and SIRIUS!Despite the loss of electronic devices, no one has been injured and we KEEP ON GOING! pic.twitter.com/lAGN593Ub6
— Thiago Ávila (@thiagoavilabr) October 1, 2025
Gli appelli di Meloni e Conte
La premier Giorgia Meloni ha ribadito nella serata di ieri la sua posizione: «Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire proprio la popolazione di Gaza». Per la presidente del Consiglio, la Flotilla dovrebbe accettare le alternative già proposte per consegnare gli aiuti «in sicurezza». Anche Giuseppe Conte, leader del M5S, ha lanciato un monito: «Il blocco israeliano è illegittimo, ma non mettete a rischio l’incolumità personale di chi è a bordo».
Veglie e proteste in Italia
In contemporanea, centinaia di persone hanno partecipato a una veglia notturna a Roma e in altre città italiane, collegandosi in diretta con gli attivisti. Intanto a Livorno, i portuali hanno bloccato le operazioni sulla nave Zim Virginia, sospettata di trasportare materiali militari. Anche studenti e collettivi alla Sapienza di Roma hanno minacciato mobilitazioni nazionali in caso di attacco.
Il ruolo della fregata Alpino
La Marina Militare italiana, con la fregata Alpino, ha ribadito che non supererà le 150 miglia nautiche da Gaza. Rimarrà a disposizione solo per accogliere chi decidesse di abbandonare la missione. Una posizione accolta con rammarico dagli attivisti, che speravano in un sostegno più diretto.
Le accuse di Israele e la risposta degli attivisti
Tel Aviv continua a sostenere che la Flotilla abbia legami con Hamas. Immediata la replica degli organizzatori: «È solo un pretesto per giustificare un eventuale attacco». Intanto, un sondaggio pubblicato ieri rivela che il 75% degli italiani dichiara di sostenere la missione.
Papa Francesco: «Speriamo non ci sia violenza»
Dalla Santa Sede è arrivata anche la voce di Papa Francesco, che pur riconoscendo le criticità della missione ha invocato il rispetto dei civili e la speranza che «non ci sia violenza e vengano rispettate tutte le persone».
Verso le ore decisive
Secondo gli ultimi aggiornamenti, la Flotilla si trova a circa 120 miglia nautiche da Gaza. La tensione cresce minuto dopo minuto, mentre gli attivisti ribadiscono la volontà di proseguire: «Ogni miglio che percorriamo è un segnale di resistenza». Le prossime ore saranno decisive per capire se la spedizione riuscirà a proseguire o verrà fermata dalle forze israeliane.