martedì, Ottobre 7

Sciopero generale del 3 ottobre: caos in tutta Italia, scontri e trasporti in tilt

Un venerdì di caos nazionale

Il 3 ottobre 2025 sarà ricordato come il giorno dello sciopero generale indetto da Cgil e Usb nel nome della Flotilla e in solidarietà con Gaza. Trasporti, scuola e sanità si sono fermati, mentre cortei e manifestazioni hanno attraversato oltre 100 città italiane. L’elevato rischio di scontri, già segnalato alla vigilia, si è trasformato in realtà in più punti del Paese.

Dai manifestanti si alzano cori contro la premier, al grido “Dimissioni!” e “Non vogliamo fascisti al governo”. Quindi i canonici “Palestina libera” e “Siamo tutti antifascisti” fino allo slogan contro le forze dell’ordine, “Tutto il mondo odia la polizia”, cantato però in francese, la lingua della “rivolta islamica” in Occidente.

Roma: ritardi pesanti a Termini

La capitale ha vissuto una giornata nera per i pendolari. Alla stazione Termini si sono registrati ritardi fino a 150 minuti e numerose cancellazioni. L’accesso allo scalo è stato contingentato con soli due varchi attivi. Diversi Frecciarossa e regionali sono stati soppressi, generando code e proteste dei viaggiatori.

Napoli: corteo verso il porto

A Napoli oltre 10mila manifestanti hanno deviato il percorso previsto per raggiungere l’ingresso del porto commerciale. Le forze dell’ordine hanno presidiato via Marina, chiudendo i cancelli d’accesso. Gli slogan gridati parlavano di “Palestina libera” e accuse al governo per la gestione della crisi. Pesanti anche i disagi nei trasporti con stop alla metropolitana e riduzioni su bus e treni.

Firenze: transenne e petardi sui binari

Momenti di forte tensione si sono registrati a Firenze, dove un gruppo di incappucciati ha invaso i binari ferroviari. Sono stati posizionati ostacoli e fatti esplodere petardi e bombe carta, bloccando la circolazione per circa mezz’ora. La protesta ha provocato rallentamenti anche alle linee nazionali.

Milano e Torino: piazze e università in mobilitazione

A Milano il corteo è partito con “Bella Ciao” in apertura. Migliaia di studenti, sindacati e associazioni hanno attraversato la città rallentando la circolazione. Anche la stazione Centrale ha visto ritardi fino a cinque ore e cancellazioni di numerosi treni. A Torino, invece, la marcia si è diretta verso le Officine Grandi Riparazioni, presidiate per l’arrivo di Jeff Bezos e Ursula von der Leyen.

Pisa e Venezia: piazze piene e occupazioni

A Pisa migliaia di persone hanno occupato il centro, mentre gli studenti hanno preso possesso della sede storica della Scuola Normale. A Venezia il corteo si è concentrato in campo Santa Margherita con l’obiettivo di bloccare il Ponte della Libertà, collegamento cruciale con la terraferma.

Le reazioni politiche

Dal corteo di Roma, la segretaria del Pd Elly Schlein ha difeso il diritto di sciopero: “Giù le mani dai lavoratori”. Opposta la linea del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha definito la protesta “illegittima” e promesso multe più severe ai sindacati. Maurizio Landini ha parlato di “una marea pacifica contro il silenzio dei governi”.

Un Paese diviso

La giornata di mobilitazione ha mostrato un’Italia spaccata tra chi difende il diritto alla protesta e chi denuncia disagi e violenze. La protesta per Gaza e contro l’abbordaggio della Flotilla si è trasformata in un test di forza sociale e politico, che apre interrogativi sul futuro delle mobilitazioni e sulla risposta del governo.

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