venerdì, Ottobre 10

È morto Paolo Bonacelli, l’attore che ha lavorato con Pasolini, Rosi e Benigni

Addio a Paolo Bonacelli, volto indimenticabile del cinema e del teatro italiano

Si è spento a 88 anni l’attore Paolo Bonacelli, nella serata di mercoledì 8 ottobre all’ospedale San Filippo Neri di Roma. Figura iconica del cinema italiano, ha lavorato con maestri come Pier Paolo Pasolini, Francesco Rosi, Michelangelo Antonioni e Roberto Benigni, lasciando un segno indelebile nella storia dello spettacolo.

Un artista completo: dal teatro al cinema

Nato a Civita Castellana il 28 febbraio 1937, Bonacelli si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma e debutta in teatro con “Questa sera si recita a soggetto” diretto da Vittorio Gassman. Lavora poi al Teatro Stabile di Genova con Luigi Squarzina e fonda con Carlotta Barilli la Compagnia del Porcospino. Tra le sue interpretazioni più apprezzate: “Sogno di Oblomov”, “Mandragola” e “Il malato immaginario”.

Il grande pubblico lo conosce soprattutto per il suo talento sul grande schermo. Con Pasolini partecipa a “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, film controverso che gli vale la Targa Mario Gromo. Poi lavora con Rosi in “Cristo si è fermato a Eboli”, con Lina Wertmüller in “Io speriamo che me la cavo” e con Benigni e Troisi in “Non ci resta che piangere”, dove interpreta un indimenticabile Leonardo da Vinci.

Il successo internazionale e gli ultimi anni

Nel 1978 raggiunge la fama internazionale con “Fuga di mezzanotte” di Alan Parker, nel ruolo del detenuto Rifki, che gli apre le porte del cinema estero. Appare poi in “Mission: Impossible III” di J.J. Abrams e in numerose produzioni televisive come “Madame Bovary” e “I promessi sposi”.

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