martedì, Aprile 22

Cosa sappiamo sul benefattore anonimo che ha già pagato la tomba di Papa Francesco

Una tomba già pagata, ma da chi?

Nel giorno della sua scomparsa, Papa Francesco continua a sorprendere. Tra le righe del suo testamento, scritto nel 2022 e reso pubblico oggi dalla Santa Sede, emerge un dettaglio che ha già fatto discutere: le spese per la preparazione della sua tomba non saranno a carico del Vaticano, ma coperte da un benefattore anonimo.

“Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”, scriveva lo stesso Papa Francesco. L’identità di questo benefattore, però, resta un mistero.

Tutte le istruzioni affidate a monsignor Makrickas

Le disposizioni pratiche per la sepoltura sono state affidate a monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano e arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore. È in questa chiesa, e non nella Basilica di San Pietro, che Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Una scelta controcorrente, in linea con lo stile sobrio che ha caratterizzato tutto il suo pontificato. Tradizionalmente, i funerali papali e la sepoltura vengono gestiti direttamente dalla Santa Sede, ma in questo caso si parla chiaramente di una donazione privata con destinazione specifica.

Un sepolcro semplice, come il Papa voleva

Nel suo testamento, Papa Francesco ha voluto precisare anche i dettagli della sua tomba. Nessun monumento sontuoso, né decori eccessivi: “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza… Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.

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