Massimiliano Strappetti: l’infermiere che ha accompagnato Papa Francesco fino all’ultimo respiro
Massimiliano Strappetti, infermiere personale di Papa Francesco, è stato tra le figure più vicine al Pontefice durante gli ultimi anni della sua vita.
Un rapporto di profonda fiducia e affetto che non si è mai spezzato, nemmeno dopo la morte. Strappetti è rimasto accanto al corpo del Santo Padre per ore, nella Basilica di San Pietro, vegliando in silenzio e in preghiera.
Un gesto che testimonia l’intensità di un legame umano e spirituale che ha segnato entrambi.
Un rapporto profondo nato nel dolore e nella cura
La figura di Strappetti è emersa negli anni come una presenza discreta ma fondamentale nella vita di Papa Francesco. L’inizio del loro rapporto risale al 2021, quando fu proprio l’infermiere a convincere il Pontefice a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per risolvere una stenosi diverticolare al colon. In quell’occasione, Strappetti contribuì in maniera decisiva a salvare la vita del Papa, che da allora lo definì più volte come “l’uomo che mi ha salvato”.
L’ultimo giorno accanto al Papa
Secondo quanto riferito, Massimiliano Strappetti fu la prima persona a rendersi conto del peggioramento delle condizioni di salute del Pontefice lo scorso 21 aprile, alle prime luci dell’alba. Era circa le 5:30 del mattino quando notò che qualcosa non andava. Senza esitare, chiamò immediatamente il medico personale del Papa, il dottor Sergio Alfieri, già protagonista dell’intervento del 2021. Nonostante gli sforzi congiunti, quella mattina segnerà l’addio di Papa Francesco a questo mondo.
Il saluto più commovente: “Grazie per avermi riportato in piazza”
Solo poche ore prima della sua morte, Papa Francesco aveva compiuto un ultimo gesto verso il popolo. Durante la celebrazione della Pasqua in Piazza San Pietro, aveva chiesto consiglio proprio a Strappetti, chiedendogli: “Credi che possa farcela?”. L’infermiere, conoscendo bene il suo paziente e amico, gli diede fiducia. Fu così che il Papa poté offrire il suo ultimo abbraccio ai fedeli, con il volto segnato dalla sofferenza ma lo sguardo pieno di amore. Dopo quel momento, Francesco lo ringraziò con parole che oggi risuonano come un commiato: “Grazie per avermi riportato in piazza”.
L’ultimo sguardo, l’ultimo gesto
Nelle ultime ore di vita, Papa Francesco era disteso nel suo letto al secondo piano di Casa Santa Marta. Stando ai racconti, prima di perdere conoscenza e cadere in coma, avrebbe rivolto un gesto d’addio con la mano proprio a Massimiliano Strappetti. Un momento silenzioso e toccante, che ha lasciato un segno profondo nell’anima dell’infermiere, rimasto al suo fianco fino alla fine.
La veglia accanto alla salma nella Basilica di San Pietro
Dopo la morte di Papa Francesco, Strappetti non ha mai lasciato il suo fianco. La sera del 24 aprile, è stato visto sostare a lungo accanto alla salma esposta nella Basilica di San Pietro. Insieme a lui, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano. La scena è stata profondamente commovente: Strappetti raccolto in preghiera, con lo sguardo fisso sul volto del Pontefice defunto. Era lì non solo come infermiere, ma come figlio spirituale, amico e devoto servitore.