sabato, Aprile 26

L’infermiere del Papa veglia il corpo per ore: “Come si sente”

Gli amici più stretti di Strappetti raccontano che oggi l’infermiere vive un dolore intenso e personale. “Si sente un orfano”, hanno detto. La perdita del Papa non è per lui solo la fine di un incarico, ma la scomparsa di una figura paterna, di una guida morale, di un amico che ha amato e curato con dedizione assoluta. Questo sentimento di lutto profondo accompagnerà Strappetti anche durante i funerali previsti per il 26 aprile, dove sarà sicuramente presente in prima fila.

Un esempio di dedizione e umanità

Massimiliano Strappetti rappresenta un raro esempio di professionalità intrecciata con profonda umanità. Il suo impegno al servizio del Papa non si è mai limitato all’aspetto medico: è stato una figura di conforto, un punto di riferimento costante, soprattutto nei momenti più difficili. In un contesto come quello del Vaticano, spesso caratterizzato da ruoli istituzionali rigidi, il suo ruolo è stato unico per vicinanza emotiva e spirituale.

Il ricordo di una presenza silenziosa ma indispensabile

Negli ultimi anni, Strappetti era diventato una presenza fissa al fianco del Pontefice. Sempre presente ma mai invadente, ha accompagnato Francesco in ogni viaggio, durante le udienze pubbliche e nei momenti privati. Una relazione costruita su empatia, rispetto e dedizione totale. Anche nei giorni in cui la salute del Papa sembrava vacillare, era sempre lui il primo a intervenire, il primo ad accorgersi di segnali impercettibili agli altri.

Un addio che lascia un vuoto profondo

La morte di Papa Francesco ha lasciato un vuoto immenso nella Chiesa cattolica e nei cuori dei fedeli di tutto il mondo. Ma per chi lo ha conosciuto da vicino, come Massimiliano Strappetti, questo vuoto è ancora più personale, più intimo. È la perdita non solo di un Pontefice, ma di un uomo che ha saputo farsi voler bene, anche nelle fragilità.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.