domenica, Maggio 4

Cinema italiano in lutto, è morta: una vita passata insieme

È morta Rosetta Dello Siesto, moglie di Andrea Camilleri: una vita lunga più di 60 anni vissuta fianco a fianco

La scomparsa di Rosetta Dello Siesto segna la fine di una delle storie d’amore più longeve e significative della letteratura italiana contemporanea. Rosetta, moglie del celebre scrittore Andrea Camilleri, è venuta a mancare dopo una vita interamente condivisa con l’autore siciliano, che ha sempre riconosciuto in lei una figura fondamentale non solo nella sua sfera privata, ma anche nella sua carriera letteraria.

La loro unione è durata ben 62 anni, dal matrimonio avvenuto nel 1957 fino al 2019, anno in cui Camilleri è scomparso. Da questo lungo e solido matrimonio sono nate tre figlie, cui hanno fatto seguito quattro nipoti e, nel tempo, anche due pronipoti. Una famiglia grande, unita e costruita giorno dopo giorno con amore, rispetto e condivisione.

Una presenza costante nella vita e nel lavoro di Camilleri

Rosetta Dello Siesto non è stata semplicemente la moglie di Andrea Camilleri. È stata la sua compagna di vita, la sua confidente, e, come spesso lui stesso ha sottolineato, la sua prima lettrice. Ogni pagina, ogni manoscritto, ogni riga scritta dallo scrittore veniva prima letta da Rosetta, che aveva quindi un ruolo attivo e cruciale nell’attività creativa del marito.

«Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato prima letto da lei», diceva Camilleri in più occasioni, sottolineando il valore del contributo della moglie anche dal punto di vista professionale. Questo aspetto testimonia un’intesa profonda e sincera, capace di intrecciare vita privata e vita artistica in un legame indissolubile.

Il primo incontro: un amore nato tra le quinte del teatro

La storia d’amore tra Andrea Camilleri e Rosetta Dello Siesto ha avuto inizio in un contesto teatrale, un mondo caro allo scrittore nei suoi primi anni di carriera. L’incontro avvenne a Roma, durante le prove di una commedia teatrale scritta proprio da Camilleri.

Nel suo libro “Ora dimmi di te. Lettera a Matilde”, lo scrittore racconta con emozione e sincerità quel momento decisivo della sua vita: «Fu durante le prove di questa mia prima commedia che feci un incontro che avrebbe segnato per sempre la mia vita», scriveva, rievocando il loro primo scambio.

Rosetta iniziò a frequentare le prove, mostrando interesse e curiosità per l’attività teatrale. Tuttavia, come lui stesso racconta, il mondo del palcoscenico e le sue dinamiche non le erano propriamente affini. Anzi, quando Camilleri le chiese di occuparsi degli effetti sonori, i risultati furono a dir poco disastrosi. Nonostante ciò, la simpatia e l’allegria che Rosetta trasmetteva conquistarono Camilleri fin da subito.

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