Durante l’ultima puntata di Zona Bianca, la giornalista Rita Cavallaro ha lanciato un’accusa pesante sul caso di Garlasco, parlando di un episodio di contaminazione definito “gravissimo” e “inaudito”. Al centro, una garza ritrovata con tracce di Dna che, secondo la sua ricostruzione, sarebbe stata utilizzata per pulire il tavolo settorio dopo l’autopsia di un altro cadavere.
Garlasco, il Dna sulla garza è frutto di contaminazione
“Gravissimo caso di contaminazione”
Così a #zonabianca la giornalista @Rita_Cavallaro pic.twitter.com/JzBBnmqGxf— Zona Bianca (@zona_bianca) August 13, 2025
La ricostruzione in diretta tv
“Noi non stiamo parlando del medico o dell’assistente che tocca la garza e la contamina – ha spiegato Cavallaro – ma addirittura di una contaminazione con un altro cadavere. La garza in questione sarebbe stata usata per pulire il tavolo settorio dove, poco prima, era stata effettuata l’autopsia di un altro corpo”.
Il 56° errore nel caso Garlasco
La giornalista ha sottolineato come questo episodio si aggiunga a una lunga lista di presunti errori: “Finora ne abbiamo contati 55, questo della contaminazione è il 56esimo. Eppure, sembra che tutto venga considerato normale”.
Il ruolo di Cristina Cattaneo
Cavallaro ha ricordato che ora la professoressa Cristina Cattaneo dovrà approfondire quanto accaduto nella sala autoptica, rivedendo la relazione del dottor Ballardini e – se necessario – riscrivendo una nuova relazione sulla morte di Chiara Poggi.
Dettagli mai chiariti nell’autopsia
Secondo quanto riportato, nell’autopsia eseguita all’epoca emergono particolari mai spiegati: “Ci sono tagli sulle palpebre che non hanno giustificazione e un foro in testa, sulla tempia, che non ha alcuna spiegazione”, ha detto Cavallaro, chiedendo che questi elementi vengano finalmente chiariti.