“Non ci sono stati schizzi, ecco perché la casa sembrava in ordine quando sono arrivati i carabinieri”, ha spiegato. Ancora una volta, la lucidità con cui descrive l’operazione è sconcertante.
Il disfacimento del corpo non era previsto nel piano iniziale. La necessità di smembrare il cadavere è nata dal fatto che il corpo non entrava completamente nel bidone dove sarebbe dovuto decomporsi. Una decisione presa sul momento, ma attuata con estrema determinazione.
Il ruolo di Mailyn e la calce viva ordinata online
Nella fase successiva è intervenuta Mailyn Castro Monsalvo, compagna della vittima. Secondo quanto dichiarato, è stata lei a occuparsi del trasporto dei resti. Dopo che Lorena ha sezionato il corpo, Mailyn ha collocato le parti in un barile nell’autorimessa e ha cosparso i resti con calce viva, acquistata precedentemente su Amazon.
Il piano finale era quello di attendere la decomposizione del corpo, per poi disperdere i resti in montagna. Un dettaglio importante che mostra un tentativo di crearsi un alibi: Alessandro aveva raccontato a vari amici di voler partire per la Colombia, sua presunta destinazione definitiva. Questo avrebbe reso la sua scomparsa meno sospetta agli occhi di conoscenti e parenti.
“Nessuno si sarebbe sorpreso se non si fosse fatto più vedere”, ha spiegato Lorena. “Pensavamo di aspettare che si decomponesse, poi lo avremmo portato nei boschi, nel luogo dove diceva di voler essere sepolto”.
La svolta: la telefonata che ha svelato tutto
Ma il piano, costruito con freddezza e dettaglio, si è sgretolato improvvisamente. Mailyn, in preda a una crisi emotiva acuta legata a una depressione post-partum, ha avuto un crollo psicologico e ha contattato il 112. In un italiano incerto ha detto: “Mia suocera ha ucciso suo figlio”.
Durante la chiamata si è sentito un litigio. Una voce urlava “No, Lorena, no”, mentre in sottofondo si udiva il pianto di una neonata. L’intervento dei carabinieri è stato immediato. Giunti sul posto, hanno trovato Lorena che tentava di strappare il telefono dalle mani della nuora.
Sul corpo di Mailyn sono stati rilevati lividi, compatibili con una colluttazione, segno che la suocera aveva cercato di fermarla fisicamente. La giovane ha indicato ai militari il barile contenente i resti del compagno. Di fronte all’evidenza, Lorena ha cercato inizialmente di minimizzare, ma la scena parlava da sola.