L’obiettivo era confrontare il DNA di Sempio con quello di “Ignoto 1”, il profilo biologico trovato sotto le unghie di Chiara Poggi.
Secondo quanto riportato da La Stampa, il test diede un risultato sorprendente: «perfetta compatibilità». «Fu un momento sconvolgente», racconta oggi Tartaglia. «Avevamo in mano qualcosa che nessuno sembrava voler vedere».
Indifferenza e alibi deboli
Nonostante il risultato genetico, Sempio non fu mai approfonditamente indagato. «I suoi alibi erano fragili e mai verificati a fondo», ribadisce Tartaglia. «Eppure tutto è stato archiviato con leggerezza. Non cercavamo un colpevole: cercavamo la verità». L’investigatore venne persino indagato per l’acquisizione non autorizzata del materiale biologico, ma l’inchiesta fu poi archiviata.
Una pista dimenticata che oggi riemerge
Oggi, la Procura di Pavia ha ufficialmente indagato Andrea Sempio. Si parte proprio da quei tasselli rimasti per anni nel buio: il DNA, gli alibi deboli, le stranezze del suo stile di vita. I magistrati stanno riesaminando i materiali biologici e valutando nuovi riscontri. Per la prima volta, una pista alternativa alla colpevolezza di Stasi entra nel fascicolo ufficiale.
Il nome di Sempio torna così al centro dell’attenzione pubblica e mediatica. Le indagini sono in una fase delicatissima: si attendono nuove analisi genetiche, interrogatori e possibili sorprese.
Il caso Garlasco, che sembrava chiuso per sempre, potrebbe ora scrivere un nuovo capitolo.