Le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, nel tentativo di individuare i responsabili. Non è la prima volta che Crisanti viene preso di mira: durante la pandemia è stato spesso bersaglio di minacce per le sue posizioni a favore della campagna vaccinale contro il Covid-19.
Minacce già ricevute in passato
Già nel 2021 e 2022 Crisanti aveva ricevuto messaggi intimidatori e lettere anonime. L’episodio di Vicenza alza il livello della tensione, mostrando come la polarizzazione post-Covid sia ancora viva e, in alcuni casi, pericolosa.
Solidarietà dal mondo scientifico e politico
Immediata la reazione del mondo politico e accademico. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato: «Un gesto vile e inaccettabile. La violenza non può mai essere tollerata». Anche il ministro della Salute ha espresso solidarietà a Crisanti: «Chi lavora per la salute pubblica va difeso e tutelato».
Il sostegno della comunità scientifica
Numerosi colleghi accademici hanno manifestato il loro appoggio via social, definendo l’attacco come un’«aggressione alla scienza e alla verità».
Una figura controversa ma centrale durante la pandemia
Andrea Crisanti è stato uno dei volti più noti della gestione dell’emergenza sanitaria in Italia. Protagonista delle prime campagne di tamponi di massa in Veneto, è stato anche tra i primi a sollevare dubbi sull’efficacia dei protocolli iniziali. La sua fermezza lo ha reso amato da alcuni e criticato da altri, ma sempre centrale nel dibattito pubblico.