Allo stesso tempo, Crepet pone un limite chiaro: «La scuola è obbligatoria e questo lo devono capire i due genitori». Un equilibrio tra libertà educativa e rispetto delle regole.
«Non si può pensare che la vita sia rimanere vent’anni dentro casa, per quanto sia bella la natura che ti circonda», conclude.
Le parole di Crepet amplificano una discussione già accesa: fino a dove arriva la libertà di educare i propri figli? E quando lo Stato deve intervenire?
Il caso Birmingham-Trevallion è diventato il simbolo di un conflitto culturale: genitorialità alternativa vs regole istituzionali, libertà di scelta vs tutela dei minori, natura vs modernità. Un confronto aperto che, come mostrano i social, dividerà ancora a lungo.



















