sabato, Novembre 22

Bimbi cresciuti nel bosco, parla l’avvocato: “Ecco come stanno davvero i bambini”

Il caso dei bambini cresciuti nel bosco di Palmoli, in Abruzzo, continua a far discutere l’Italia. Dopo le forti polemiche politiche e mediatiche, arriva la voce dell’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, che chiarisce come stanno davvero i tre minori, ora trasferiti in una struttura protetta su disposizione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila.

«Sono scossi, ma forti». La versione dell’avvocato Angelucci

Secondo il legale, i bambini – una bambina di 8 anni e due gemelli di 6 – stanno affrontando la situazione con sorprendente solidità emotiva: «Sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva, perché sanno di essere nel giusto e i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto», ha dichiarato Angelucci.

I tre minori sono stati sistemati in una stanza dedicata, lontani temporaneamente dalla madre ma in contatto con entrambi i genitori. Nella struttura, saranno sottoposti a visite pediatriche, controlli sullo stato vaccinale e supporto psicologico — attività che, secondo le autorità locali, erano state rese impossibili dalle scelte dei genitori.

Il padre Nathan li ha già raggiunti: «Ha portato frutta e vestiti»

Nonostante la separazione, la famiglia continua a mantenere i contatti. L’avvocato conferma che il padre, Nathan, si è recato nella struttura sin da venerdì mattina, portando ai bambini frutta e abbigliamento, rimanendo con loro fino al pomeriggio. La madre segue le prescrizioni del Tribunale e mantiene rapporti regolamentati con i figli.

Perché i bambini sono stati allontanati: la posizione del Comune

Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha spiegato i motivi che hanno portato al provvedimento: secondo il primo cittadino, alcune prestazioni essenziali erano state ripetutamente rifiutate dai genitori, compresa un’abitazione messa a disposizione dal Comune, dotata di acqua ed energia elettrica.

Il sindaco ricorda inoltre quando Nathan dichiarò pubblicamente in modo provocatorio di voler chiedere «50mila euro per ogni bambino da sottoporre a visita medica», un gesto interpretato come ulteriore segnale di allarme dalle istituzioni.

Sospesa la potestà genitoriale: la decisione del Tribunale

Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha disposto la sospensione della potestà genitoriale nei confronti dei genitori, stabilendo il trasferimento dei bambini in una struttura protetta. La famiglia viveva infatti in un rudere e in una roulotte nel bosco, privi di utenze e, secondo quanto rivelato, condizioni minime di sicurezza.

Il provvedimento ha acceso un acceso dibattito politico, generando anche l’intervento dell’Associazione nazionale magistrati.

La replica della magistratura: «L’ordinanza è lunga dieci pagine, è stramotivata»

Rocco Maruotti, rappresentante dell’ANM, ha risposto alle accuse lanciate da alcuni esponenti politici: «È da ieri che Salvini e tutto un arco politico si scagliano contro il giudice. Il Csm e l’Anm servono anche a difendere i magistrati quando vengono inopportunamente attaccati dalla politica».

Ha poi aggiunto un invito esplicito: «Leggete i provvedimenti prima di attaccare a occhi chiusi un giudice, perché un giudice esercita una funzione molto delicata e lo fa con grandissimo scrupolo».

Tra ricostruzioni contrastanti, prese di posizione politiche, petizioni online e testimonianze opposte, il caso della famiglia nel bosco resta uno dei più discussi del momento.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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