La capitale è sotto massimo allerta: decine di agenti in tenuta antisommossa presidiano le vie attorno all’ambasciata e alle principali arterie di collegamento con l’Auditorium. Prevista la chiusura temporanea di alcune strade in caso di spostamenti non autorizzati del corteo.
Chi partecipa alla manifestazione
Oltre ai movimenti palestinesi, in piazza scendono anche il Movimento Studenti Palestinesi in Italia, Yalla Roma, il BDS Movement, Potere al Popolo, i centri sociali Acrobax ed Esc, e i collettivi di quartiere come Quarticciolo Ribelle. Presente anche l’equipaggio di terra della Freedom Flotilla, legato alle missioni umanitarie che tentano di rompere il blocco di Gaza via mare.
Una rete ampia e variegata che, come sottolineano gli organizzatori, rappresenta “la marea di solidarietà che continua a crescere in tutta Italia”. La manifestazione di Roma arriva infatti dopo settimane di presidi e cortei in molte città italiane, da Milano a Napoli, con lo stesso obiettivo: far sentire la voce della Palestina.
La risposta delle istituzioni
Le autorità romane ribadiscono l’impegno per garantire il diritto di manifestare, ma nel rispetto della sicurezza pubblica. “Ogni violazione delle regole concordate sarà sanzionata”, fanno sapere dalla Questura, che monitora costantemente i canali social dei collettivi per prevenire possibili disordini.
Roma si prepara così a una serata ad alta tensione, con l’auspicio che la protesta si svolga in modo pacifico e senza degenerazioni.














