venerdì, Novembre 22

Briatore, chef vede lo scontrino del locale e perde le staffe

 

Infatti, mentre a Napoli, città che è considerata la patria indiscussa della pizza, una Margherita viene venduta a un prezzo medio di circa cinque euro, nelle pizzerie di Briatore il costo lievita considerevolmente, raggiungendo i 17 euro.

Questo divario di prezzo ha alimentato un dibattito acceso, poiché molti ritengono ingiustificata una tale differenza. Anche quando si utilizzano ingredienti di alta qualità e certificati DOP, il prezzo di una pizza Margherita raramente supera i dieci euro nelle pizzerie tradizionali. In questo contesto, il prezzo imposto da Briatore è stato percepito come esorbitante, suscitando reazioni critiche non solo tra i clienti, ma anche tra gli esperti del settore.

La reazione dello chef Guido Mori

Tra coloro che hanno espresso il loro dissenso verso la politica dei prezzi di Briatore c’è il rinomato chef Guido Mori. Fondatore della scuola di cucina “Università della cucina italiana” e volto noto nel panorama culinario e sul web, Mori ha attaccato senza mezzi termini il costo della pizza Margherita nei locali di Briatore. Durante un’intervista con Mowmag, lo chef ha manifestato il suo disappunto con un linguaggio diretto e incisivo: “Ma perché la pizza Margherita a quel prezzo non se la mette nel cu**o? È un qualcosa che non ha senso. L’idea che il cibo debba essere caro perché lui è figo è vecchia”.

Le parole di Mori sono state accompagnate da una critica generale all’approccio di Briatore al mondo della ristorazione. Secondo lo chef, l’idea che un piatto debba essere costoso solo perché proposto in un contesto di lusso non è più accettabile, e questa mentalità sarebbe già stata superata da decenni. Mori ha inoltre sottolineato come l’immagine di Briatore e il suo modo di fare impresa nel settore gastronomico appaiano ormai datati e non più in linea con le aspettative del pubblico moderno.

La difesa di Flavio Briatore

Nonostante le critiche, Flavio Briatore ha risposto difendendo la sua scelta di prezzo, giustificando il costo della pizza Margherita nei suoi locali. Secondo Briatore, il prezzo di 17 euro è del tutto giustificato dalle caratteristiche dell’esperienza che offre ai suoi clienti. Ha sottolineato come il costo non sia esagerato, paragonandolo a quello di una pizza a Milano, e ha spiegato che i suoi ristoranti offrono molto più di una semplice pizza. “Esattamente come a Milano, 17 euro, niente di esagerato. E non lo dico per provocazione, ma perché sono convinto che il prezzo di 17 euro per gustare una buona pizza in un locale di lusso, serviti da personale qualificato, con dj set e divertimento sia assolutamente corretto”, ha dichiarato Briatore.

Il noto imprenditore ha quindi voluto mettere in evidenza che nei suoi locali non si paga solo il cibo, ma l’intera esperienza offerta. Secondo la sua visione, il prezzo della pizza deve essere valutato nel contesto più ampio del servizio, dell’ambiente e del livello di intrattenimento proposto, elementi che insieme giustificano il costo richiesto.

Il dibattito sui prezzi nel settore della ristorazione

Il caso di Flavio Briatore solleva una questione più ampia che riguarda il rapporto tra prezzo e valore percepito nel settore della ristorazione. Da una parte, ci sono imprenditori come Briatore che puntano su un’offerta esclusiva, dove il prezzo alto è giustificato da un’esperienza completa e raffinata. Dall’altra, molti critici e consumatori ritengono che vi sia un limite oltre il quale il prezzo non può più essere considerato giustificabile, indipendentemente dal contesto.

Nel caso specifico della pizza Margherita, un piatto simbolo della cucina italiana e riconosciuto per la sua semplicità e accessibilità, il dibattito diventa ancora più acceso. La pizza è infatti considerata un alimento “popolare”, legato alla tradizione e all’identità culinaria italiana, e molti trovano inappropriato che venga proposta a prezzi così elevati.

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