giovedì, Agosto 28

Bruciare il tesoro di Putin per metterlo in ginocchio: la nuova strategia di Kiev

putin zelensky

 

Negli ultimi mesi la guerra tra Russia e Ucraina ha assunto una nuova dimensione strategica.

Kiev, attraverso un utilizzo sempre più mirato e sofisticato dei droni, ha deciso di colpire non soltanto obiettivi militari, ma soprattutto le infrastrutture energetiche che rappresentano il cuore dell’economia russa.

Questa nuova fase del conflitto mira a minare la stabilità finanziaria del Cremlino e a ridurre le risorse necessarie per sostenere lo sforzo bellico, costringendo Vladimir Putin a valutare una tregua o, almeno, a rivedere i suoi piani.

Una guerra che si combatte sul fronte energetico

La strategia ucraina non è più una semplice operazione di logoramento, ma un attacco sistematico al cosiddetto “tesoro di Putin”: raffinerie, depositi e impianti di liquefazione che alimentano non solo il mercato interno, ma anche le esportazioni da cui Mosca trae miliardi di dollari ogni anno.

Dall’inizio di agosto sono state incendiate o gravemente danneggiate almeno dieci raffinerie, alcune delle quali tra le più grandi e moderne della Federazione russa. Le conseguenze sono già visibili: i prezzi del carburante sono schizzati alle stelle, in particolare in regioni periferiche come la Crimea e la Siberia, dove molte stazioni di servizio risultano ormai a secco. Le code agli impianti di rifornimento sono diventate interminabili e gli aumenti dei prezzi hanno toccato punte del 50%.

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