Liliana fu trovata con la testa avvolta in sacchetti trasparenti per alimenti, fissati con un cordino alla gola, e il corpo infilato in due sacchi neri. Una modalità ritenuta da subito sospetta, ma mai chiaramente attribuita a un omicidio fino ad oggi. Il fratello Sergio Resinovich, sin dall’inizio, aveva chiesto ulteriori approfondimenti e ora potrebbe avere nuove risposte.
Il ruolo di Claudio Sterpin e il nuovo incidente probatorio
Il procedimento in corso prevede anche la testimonianza di Claudio Sterpin, l’uomo con cui Liliana avrebbe voluto iniziare una nuova vita. La sua deposizione potrebbe risultare determinante nel rafforzare la tesi dell’omicidio. Secondo il legale della famiglia Resinovich, l’avvocato Nicodemo Gentile, “si tratta di accuse ancora provvisorie, ma che segnano un cambio netto nella direzione dell’inchiesta”.
Un’indagine che potrebbe ancora cambiare direzione
Il legale ha invitato alla prudenza: “Serve rispetto per la presunzione di innocenza, anche se ci sono nuovi elementi e nuove valutazioni”. La posizione di Visintin potrebbe evolversi rapidamente, soprattutto se i nuovi accertamenti daranno ulteriore fondamento alle ipotesi investigative della Procura.
Un caso ancora aperto
Il caso Resinovich è tutt’altro che chiuso. L’improvvisa irreperibilità di Visintin, unita al ritorno sotto i riflettori delle testimonianze ignorate nella prima fase dell’indagine, ha riacceso i dubbi e l’interesse dell’opinione pubblica. Ora tocca ai giudici stabilire se si tratta davvero dell’ennesima coincidenza o di un segnale che porta dritti alla verità.