Le verifiche sono in corso, ma tutto lascia pensare che sia stato lui a scrivere direttamente quel commento, senza nessun accesso esterno o hackeraggio. Il profilo risulta utilizzato da tempo in modo continuativo, con foto personali, contenuti riconducibili al docente e interazioni politiche molto accese.
Nessuna smentita, anzi: risposte provocatorie
Non solo il messaggio non è stato rimosso subito, ma secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe anche risposto ai commenti ricevuti sotto il post, difendendo di fatto il proprio gesto. Una condotta che ha aggravato ulteriormente la posizione del docente, già al centro dell’attenzione mediatica e delle indagini della Polizia postale.
La reazione di Giorgia Meloni
Durissima la replica della premier. In una dichiarazione diffusa nel pomeriggio
, Giorgia Meloni ha scritto: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”.
Valditara rompe il silenzio: “Docenti indegni saranno sanzionati”
Dopo le polemiche esplose per il messaggio d’odio rivolto alla figlia della premier Giorgia Meloni, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, interviene con una dichiarazione netta e durissima. Al centro del caso, un professore della provincia di Napoli accusato di aver pubblicato un post scioccante, che evocava la tragedia della ragazza di Afragola riferendosi alla figlia di soli 7 anni della presidente del Consiglio.
Il ruolo sociale degli insegnanti
“La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri”, ha scritto Valditara in una nota ufficiale. Il ministro ha sottolineato che il compito degli insegnanti non si esaurisce tra i banchi di scuola, ma prosegue anche nell’esempio quotidiano che forniscono agli studenti e alla società.
Un richiamo al decoro e alla responsabilità
Proprio per questo motivo, Valditara ha richiamato tutti i docenti al rispetto del loro ruolo, precisando che «non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata».
Le sanzioni in arrivo
Il ministro ha poi annunciato che il Ministero, attraverso gli organi competenti, è pronto a intervenire: “Sanzioneremo quanti per i loro atti non sono degni di far parte della nostra scuola”. Una frase che non lascia spazio a interpretazioni e che sembra indirizzata chiaramente al docente al centro della bufera, già identificato come Stefano Addeo, insegnante di tedesco in servizio presso un liceo del napoletano.
Un messaggio alla comunità scolastica
Valditara ha voluto lanciare anche un messaggio positivo a quella che ha definito «la stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari». È a loro che va il suo sostegno, per non lasciare che pochi casi isolati gettino ombre sull’intera categoria. L’obiettivo è ripristinare la fiducia nel corpo docente e difendere la scuola da derive comportamentali che minano la sua credibilità.
Il caso non è chiuso
Intanto, le indagini sul post offensivo continuano. La Polizia postale sta verificando ulteriori elementi, e l’eco mediatica dell’episodio ha sollevato un nuovo fronte nella battaglia contro l’odio online. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla condotta pubblica di chi riveste incarichi educativi, e le prossime settimane potrebbero portare a provvedimenti ufficiali.
Solidarietà trasversale e clima di allarme
Diversi esponenti del governo e dell’opposizione hanno espresso vicinanza alla presidente del Consiglio, parlando di un episodio che supera ogni limite di civiltà. Il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato accertamenti interni, mentre altre forze politiche chiedono sanzioni esemplari nei confronti del responsabile.