giovedì, Ottobre 2

“Ci superano”: Dramma Conte, il numero non lascia più dubbi

“Ci superano”: Dramma Conte, il numero non lascia più dubbi

Il panorama politico italiano sta attraversando un momento di grande incertezza, e il Movimento 5 Stelle (M5S) sembra trovarsi al centro di una tempesta perfetta. Le recenti elezioni regionali hanno messo in evidenza una realtà preoccupante: il “campo largo” che unisce il M5S al Partito Democratico (PD) sta scricchiolando, e i segnali di crisi sono evidenti. Ma cosa sta realmente accadendo? In questo articolo, esploreremo i risultati elettorali, le reazioni interne al movimento e le prospettive future.

I Risultati Elettorali: Un Trend Preoccupante

Le ultime elezioni regionali nelle Marche hanno rivelato un calo significativo per il M5S, che ha ottenuto solo il 5,1% dei voti, perdendo due punti rispetto alla competizione precedente. Questo non è un caso isolato; simili risultati si sono registrati anche in Liguria, Umbria e Sardegna. Nonostante i tentativi di presentare candidati locali e programmi in sinergia con il centrosinistra, i dati dimostrano che l’alleanza non sta portando i frutti sperati.

  • Marche: 5,1% di voti per il M5S
  • Liguria: calo simile
  • Umbria e Sardegna: risultati deludenti

Questi risultati pongono una questione cruciale: perché l’alleanza con il PD non sembra giovare al M5S? I numeri parlano chiaro, e il rischio di un sorpasso da parte di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) si fa sempre più concreto. Un dirigente del M5S ha dichiarato al “Corriere della Sera”: “Se ci supera Avs, rischiamo la faccia”.

Il Rischio di Perdita di Identità

Oltre alla perdita di voti, c’è un’altra preoccupazione che aleggia tra i membri del M5S: la progressiva erosione della loro identità politica. Un parlamentare ha affermato: “Così perdiamo identità, diventiamo la brutta copia di un partito in crisi”. Questo sentimento di disaffezione è confermato da un dato allarmante: circa il 46% degli ex elettori del M5S ha scelto di astenersi alle ultime elezioni regionali, rendendo il “non voto” il primo partito invisibile.

La situazione è ulteriormente complicata dalla crescente insoddisfazione all’interno del movimento. Molti militanti e dirigenti locali esprimono preoccupazione per la direzione intrapresa, sostenendo che l’alleanza con il PD stia portando a una “normalizzazione” che potrebbe risultare fatale. “Perché un elettore dovrebbe votare per noi, se diciamo le stesse cose del PD ma con meno credibilità?” ha chiesto un altro esponente critico.

Le Prossime Sfide: Un’Occasione di Riscatto?

Nonostante le difficoltà, ci sono ancora membri del M5S che credono in una possibile rinascita. L’ala più vicina a Giuseppe Conte punta sulle prossime elezioni regionali in Calabria e Campania, dove il M5S presenterà candidati propri. “Abbiamo volti credibili e progetti chiari. Se c’è un’occasione per rilanciarci, è questa”, ha affermato un dirigente contiano.

Tra i nomi in discussione per queste elezioni ci sono figure di spicco come Pasquale Tridico, ex presidente dell’INPS, e Roberto Fico, ex presidente della Camera. Il ritorno di Fico in prima linea è visto come un’opportunità per rivitalizzare il M5S, specialmente in Campania, storica roccaforte del movimento.

Le Divisioni Interne e le Critiche alla Strategia

Tuttavia, i malumori non accennano a placarsi. Molti membri del M5S avvertono che l’alleanza con il PD potrebbe rivelarsi un “vicolo cieco”. Un esponente toscano ha dichiarato: “Abbiamo scelto di appiattirci sui dem, e ora ne paghiamo il prezzo”. Dall’altra parte, i vertici del M5S sostengono che gli accordi con il PD sono stati il risultato di un percorso partecipato, in cui le proposte del M5S sono state integrate nei programmi.

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