Ieri Tajani ha lasciato parlare Deborah Bergamini, vicesegretaria di Forza Italia, che ha ribadito: “La politica estera italiana spetta alla presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri”. Un segnale chiaro, che sottolinea come l’intera questione venga gestita direttamente ai livelli più alti del governo. Nel frattempo, da Fratelli d’Italia nessuna dichiarazione: il partito della premier ha scelto la linea del silenzio, per non alimentare ulteriormente una polemica che l’opposizione sta cavalcando.
I rischi per i rapporti con Parigi
Dietro le quinte, il timore è che la Francia possa irrigidire le proprie posizioni su alcuni dossier delicati che riguardano i rapporti bilaterali: dalle questioni economiche alla gestione dei migranti. Non è un caso che, dopo la convocazione dell’ambasciatrice, il Quai d’Orsay abbia ribadito formalmente il proprio disappunto anche ieri. Una pressione diplomatica che lascia intendere possibili conseguenze concrete.
Un equilibrio fragile
I rapporti tra Meloni e Macron sono stati finora caratterizzati da più momenti di tensione che di collaborazione. Gli attacchi continui di Salvini non aiutano a stemperare il clima, e il silenzio di Palazzo Chigi appare come una strategia per evitare uno scontro diretto che rischierebbe di degenerare. La domanda è se questa scelta di non intervenire potrà bastare a contenere la crisi, o se i prossimi passi di Parigi renderanno inevitabile un chiarimento ufficiale.