lunedì, Aprile 7

“Devo dire una cosa su Papa Francesco”: Bassetti, a cosa deve fare attenzione il Pontefice

L’ossigenazione del Pontefice viene monitorata attentamente: durante il giorno viene garantita una somministrazione ordinaria di ossigeno, mentre nelle ore notturne, se necessario, viene utilizzata una terapia a flussi più elevati. Tuttavia, rispetto alle fasi iniziali della convalescenza, la gradazione e l’intensità dell’ossigeno sono state progressivamente ridotte, segno di un recupero graduale.

Un altro aspetto positivo riguarda gli ultimi esami del sangue, che evidenziano un leggero miglioramento degli indicatori infettivi. Sebbene l’infezione polmonare sia ancora presente, il controllo medico ha permesso di limitarne l’impatto, con segnali incoraggianti di ulteriore guarigione. Tuttavia, la principale preoccupazione dei sanitari rimane l’infezione micotica, che richiederà più tempo per essere completamente debellata.

Le attività del Pontefice durante la convalescenza

Nonostante il periodo di riposo forzato, Papa Francesco non rinuncia ai suoi impegni. Alterna le sessioni di fisioterapia con momenti di lavoro: di recente, ha seguito in videoconferenza la predica di Quaresima trasmessa dall’Aula Paolo VI. Inoltre, ha partecipato virtualmente alla celebrazione eucaristica in memoria del ventesimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II, officiata dal cardinale Pietro Parolin nella Basilica di San Pietro.

 

Finora, le visite al Santo Padre sono state limitate ai collaboratori più stretti per evitare rischi inutili per la sua salute. Riguardo alla preghiera dell’Angelus della prossima domenica, che coinciderà con il Giubileo degli ammalati e degli operatori sanitari, si stanno valutando diverse modalità per permettere la partecipazione del Papa, andando oltre la sola diffusione scritta del testo. Tuttavia, non è stata ancora presa una decisione definitiva. Per quanto riguarda l’omelia della Messa, sarà scritta dal Pontefice ma letta dall’arcivescovo Rino Fisichella..

I rischi legati alla somministrazione prolungata di ossigeno

Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha commentato l’evoluzione del quadro clinico del Pontefice. Secondo lo specialista, l’efficacia della terapia antibiotica era prevedibile, ma ci sono aspetti da monitorare con attenzione.

Un fattore critico riguarda i possibili effetti collaterali della somministrazione di ossigeno prolungata, che può causare danni fibrotici al tessuto polmonare. Il percorso di recupero sarà quindi lungo e complesso, con la speranza che il Papa possa gradualmente ridurre la dipendenza dall’ossigeno. Bassetti ha inoltre sottolineato l’importanza della stagione primaverile, che con temperature più miti potrebbe favorire un miglior recupero.

Il parere degli esperti sulla convalescenza del Pontefice.

Anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), ha condiviso il suo punto di vista. Secondo lui, la convalescenza di Papa Francesco sarà un processo lungo e complesso, ma la bella stagione potrebbe agevolare il recupero. Se le condizioni lo permetteranno, potrebbero essere previste alcune brevi uscite all’esterno, sempre adottando la massima cautela per evitare eventuali ricadute..

Francesco Vaia, membro dell’Autorità Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità, ha sottolineato come il Pontefice stia dimostrando una notevole forza d’animo. Secondo Vaia, molte persone anziane, pur convivendo con limitazioni fisiche, possono continuare a svolgere le proprie attività con l’ausilio di strumenti e soluzioni alternative. Questo concetto, noto come “accomodamento ragionevole”, permette di affrontare le difficoltà senza rinunciare a una vita attiva. In tal senso, il recupero di Papa Francesco può rappresentare un messaggio di speranza per molte persone, indipendentemente dalla loro fede..

Le prospettive future per il Pontefice.

La comunità cattolica e il mondo intero guardano con attenzione e affetto al percorso di guarigione del Papa. Il suo spirito resiliente e la sua determinazione nel proseguire il lavoro pastorale, anche in condizioni fisiche non ottimali, sono un esempio di dedizione e fede. Seppur con le dovute precauzioni, l’obiettivo sarà quello di permettere a Papa Francesco di riprendere progressivamente il suo ruolo pubblico senza mettere a rischio la sua salute..

I prossimi giorni saranno fondamentali per valutare eventuali sviluppi e miglioramenti. Gli esperti ribadiscono l’importanza della prudenza e della pazienza, ma i segnali positivi fanno ben sperare per un recupero graduale e sostenibile. La speranza è che il Santo Padre possa presto tornare ad affacciarsi su Piazza San Pietro per benedire i fedeli, portando un messaggio di pace e speranza per tutti.

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