sabato, Settembre 6

É morto Giorgio Armani

La sua carriera professionale cominciò alla Rinascente di Milano, dove lavorò come vetrinista, fotografo e poi buyer. Fu lì che sviluppò una visione unica della moda. Nei primi anni Sessanta ottenne il suo primo incarico da designer presso la maison di Nino Cerruti, dove affinò le proprie capacità creative.

 

L’incontro con Sergio Galeotti e la nascita dell’impero Armani

 

La svolta arrivò con l’incontro di Sergio Galeotti, compagno di vita e di lavoro, che lo spinse a mettersi in proprio. Nel 1973 aprì il suo studio a Milano, mentre l’anno successivo presentò la prima collezione alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, ottenendo subito consensi.

 

Nel 1975 Armani e Galeotti fondarono la Giorgio Armani Spa, l’azienda che sarebbe diventata un colosso mondiale. Da lì a poco, con la collezione Primavera/Estate 1976, arrivarono le prime vendite internazionali, con il prestigioso negozio Barney’s di New York.

 

Il rapporto con Hollywood e il cinema

 

Il legame tra Armani e Hollywood fu decisivo. Nel 1982 lo stilista comparve sulla copertina del Time, un riconoscimento riservato a pochissimi nel mondo della moda. Negli anni seguenti vestì star come Diane Keaton, Julia Roberts, Michelle Pfeiffer, Tom Cruise e molti altri.

 

Agli Oscar del 1990 il numero di attori e attrici che indossavano Armani era talmente alto che i media parlarono di “Armani Awards”. In totale, Armani disegnò i costumi per oltre 200 film, tra cui “Gli Intoccabili”, “The Wolf of Wall Street” e la trilogia di Batman diretta da Christopher Nolan.

 

Un marchio che ha conquistato il mondo

 

L’intuizione di Armani fu anche quella di rendere il lusso accessibile. Con la creazione di linee come Emporio Armani e Armani Jeans, oltre a profumi, occhiali, biancheria e accessori, conquistò un pubblico vastissimo. Nel 1989 debuttò nell’arredamento con Armani Casa, mentre nel 2004 iniziò una collaborazione con Emaar Properties per costruire hotel e resort di lusso in tutto il mondo.

 

Nel 2015 inaugurò l’Armani Silos a Milano, uno spazio museale che raccoglie le sue creazioni più celebri, mostre fotografiche e installazioni dedicate all’arte e al design.

 

La guida solitaria dopo la perdita di Galeotti

 

Nel 1985, con la morte di Sergio Galeotti a causa di complicazioni legate all’AIDS, Giorgio Armani divenne unico proprietario del gruppo. Con forza e determinazione portò avanti il progetto, trasformando l’azienda in una delle poche realtà italiane ancora guidate direttamente dal fondatore.

 

L’eredità di Giorgio Armani

 

Con la sua morte, il mondo perde non solo un grande stilista, ma un uomo che ha saputo trasformare il concetto di eleganza e diffonderlo in ogni angolo del globo. Armani ha reso il “Made in Italy” un simbolo di prestigio, qualità e raffinatezza senza tempo.

 

Il suo nome rimarrà legato per sempre a uno stile sobrio ma raffinato, capace di vestire star di Hollywood, sportivi, politici e persone comuni. Giorgio Armani non è stato soltanto un creativo, ma un imprenditore visionario, capace di costruire un impero che continuerà a vivere oltre la sua scomparsa.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.