martedì, Giugno 10

L’auto di Giambruno spiata dai servizi segreti sotto casa di Meloni: la conferma nelle carte segrete

La scorta che ha segnalato l’accaduto viene misteriosamente trasferita. I due agenti dei servizi, invece, vengono allontanati dall’Aisi e assegnati all’Aise: uno in Iraq, l’altro in Tunisia. L’ipotesi iniziale di un tentativo di furto viene ufficialmente scartata. La Mercedes utilizzata risulta intestata all’Erario dello Stato, confermando che si trattava di un mezzo di servizio.

Un ricettatore “confuso” e un’altra irruzione sospetta

Spunta anche un nuovo elemento inquietante: la sera precedente, il 29 novembre, due uomini avrebbero tentato di introdursi nell’appartamento sopra quello della premier. Una donna testimone parla di “uno con un microfono sulla giacca”. I due si dileguano all’arrivo della polizia. Qualche giorno dopo, un ricettatore si presenta affermando di essere uno degli uomini nell’auto nera. Ma il suo racconto è considerato inattendibile: troppe contraddizioni, continue telefonate durante l’interrogatorio, e nessuna prova concreta.

Il fascicolo verso l’archiviazione

Il fascicolo, ufficialmente ancora aperto, sembra ormai avviato all’archiviazione. La squadra mobile riceve l’ordine di inviarlo a un prefetto con legami stretti proprio nei servizi segreti. Da lì, tutto si ferma. Le indagini vengono sospese, e il mistero si infittisce.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.