Secondo lui, «le interferenze sui GPS sono possibili, ma normalmente areali e non limitate a un solo velivolo». Se fosse stato davvero un attacco, osserva, «altri aerei in avvicinamento avrebbero avuto lo stesso problema». Vannacci ha anche escluso che l’aereo fosse rimasto senza alternative: «Ogni velivolo dispone di sistemi di navigazione ridondanti, la perdita del GPS non ne pregiudica la sicurezza». Poi l’affondo politico: «Von der Leyen è irrilevante per la Russia, che tratta con Trump e stringe legami con Xi e Modi. Per questo ritengo la notizia priva di fondamento».
La posizione di Salvini
Più prudente, ma altrettanto scettico, il vicepremier Matteo Salvini: «Non faccio il tecnico aeronautico. Ho letto che la Russia smentisce qualsiasi coinvolgimento, quindi non commento ipotesi». Parole che segnano un netto distacco dalle accuse del Pd e dalle preoccupazioni arrivate da Bruxelles.
Uno scontro che riflette la geopolitica
L’episodio, se confermato, sarebbe un grave atto di guerra ibrida capace di mettere a rischio non solo infrastrutture civili ma anche figure istituzionali di primo piano. Tuttavia, le divisioni interne alla politica italiana mostrano quanto la questione resti controversa: da una parte chi denuncia con forza la minaccia russa, dall’altra chi parla apertamente di «bufala» e invita alla prudenza. Nel frattempo, le indagini proseguono mentre l’Unione Europea valuta possibili contromisure.