La misura, confermata a domanda dall’Associated Press, riguarda turisti con visti multipli, studenti e lavoratori, oltre a categorie residenti con permessi diversi. Per Washington si tratta di un’attività di «continuous vetting»: un controllo continuo, che non si esaurisce con l’emissione del visto.
Che cosa cambia
Secondo il Dipartimento di Stato, tutti i titolari di visto Usa sono ora soggetti a verifiche periodiche su ogni elemento utile a far emergere una possibile inidoneità a entrare o restare nel Paese. Nel mirino ci sono l’eventuale sforamento dei termini del visto, reati commessi sul territorio americano, indicatori di minaccia alla sicurezza pubblica e qualunque condotta che possa ricondurre a attività terroristiche o supporto a organizzazioni terroristiche.
Che cosa viene controllato
La revisione include – riferiscono funzionari Usa – l’analisi di account social, banche dati di polizia e registri d’immigrazione negli Stati Uniti e nei Paesi d’origine. In fase di colloquio, ai richiedenti può essere chiesto di disattivare le impostazioni privacy su telefoni ed altri dispositivi per consentire le verifiche. Con l’etichetta di «controllo continuo», Washington chiarisce che la valutazione prosegue anche dopo l’approvazione del visto.
Gli italiani potenzialmente coinvolti
Al 30 giugno 2024 gli italiani iscritti all’AIRE negli Stati Uniti sono oltre 366mila. Il numero di connazionali con un visto in corso di validità (quindi potenzialmente interessati dalla stretta) viene stimato in circa 350mila. Per chi risulta aver violato le condizioni del proprio status, la conseguenza immediata è la revoca del visto; se la persona si trova già negli Stati Uniti, può scattare una procedura di rimozione (deportazione).
Studenti e categorie “sensibili”
Dall’inizio dell’anno, l’Amministrazione ha comunicato la revoca di oltre 6.000 visti per studenti stranieri: circa 4.000 per infrazioni effettive alla legge e 200–300 per profili ricondotti a temi di terrorismo. La stretta tocca anche altri segmenti del mercato del lavoro: il Segretario di Stato Marco Rubio ha reso noto lo stop ai visti per autisti di mezzi pesanti commerciali, sostenendo che l’aumento di conducenti stranieri in autostrada metterebbe a rischio la sicurezza e comprimerebbe i redditi dei trucker americani.
Perché adesso
La mossa rientra – spiegano a Washington – nell’impegno dell’Amministrazione a proteggere la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico. Oltre al ritorno generalizzato ai colloqui in presenza per tutti i richiedenti, la revisione massiva dei dossier è il segnale più evidente di una politica dei visti più rigida, destinata a incidere su studenti, lavoratori e visitatori di lungo periodo.
Cosa rischia chi ha un visto
Chi dovesse risultare non più idoneo secondo i nuovi criteri si vedrà annullare il visto. Per chi è fuori dagli Usa significa non poter più entrare; per chi è dentro, può aprirsi la strada a detenzione amministrativa e rimpatrio. La raccomandazione per tutti i titolari di visto è di rispettare scrupolosamente limiti, obblighi e condizioni del proprio status, mantenere documento e record aggiornati e conservare prove di iscrizione a corsi, contratti di lavoro e residenza.