lunedì, Dicembre 1

Famiglia nel bosco, primo pranzo di Nathan nella nuova casa: giovedì i genitori in Tribunale

La storia della famiglia nel bosco di Palmoli si arricchisce di un nuovo capitolo: il primo pranzo di Nathan Trevallion nella nuova casa messa a disposizione gratuitamente dalla famiglia Carusi di Ortona. Un momento vissuto con serenità e speranza, proprio alla vigilia dell’udienza decisiva fissata per il 4 dicembre dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila, dove saranno ascoltati i genitori dei tre bambini momentaneamente allontanati.

Il gesto solidale della famiglia Carusi sta avendo un impatto forte non solo sulla quotidianità della coppia anglo-australiana, ma anche sul clima attorno al caso: un intreccio di sostegno, amicizia e battaglie legali che continua a mobilitare l’opinione pubblica.

Il primo pranzo nella nuova casa: “Un gesto di stima”

Nathan è arrivato nella nuova abitazione all’ora di pranzo, accolto da Armando Carusi e dalla figlia Leonora, nutrizionista e chef impegnata nella creazione di una fattoria didattica chiamata Villaggio nel bosco. Ad attenderlo, un piatto di pizzoccheri fatti a mano, preparati proprio da Armando.

«È stato un pranzo molto piacevole» racconta Leonora. «Mio padre ha cucinato per Nathan e abbiamo parlato della casa e delle migliorie possibili. Ha accolto con apertura l’idea di usare stufe elettriche la notte, se necessario. Capisco il suo desiderio di crescere i bambini in un ambiente naturale, dove comunque socializzano. Credo sia un gesto di amore genitoriale».

Un incontro che, secondo la stessa Leonora, sembra quasi scritto dal destino: «Sto aprendo una fattoria didattica in un bosco, e l’ho chiamata proprio Villaggio nel bosco. Quando ho saputo della loro storia, ho sentito che dovevo offrire la casa».

Un legame che cresce: “Quando sarà finita, Nathan mi aiuterà con l’orto”

Il clima fra le due famiglie è ormai di amicizia sincera. Armando Carusi non nasconde la sua stima per Nathan: «Più lo ascolto e più mi piace. Vivere in campagna non è cosa fuori dal mondo: l’ho fatto anche io. Quando finirà questa storia, verrà a darmi una mano con l’orto».

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