lunedì, Dicembre 1

Famiglia nel bosco, primo pranzo di Nathan nella nuova casa: giovedì i genitori in Tribunale

Un rapporto di solidarietà e vicinanza che, secondo i Carusi, potrà aiutare la famiglia Trevallion a superare questo periodo difficile.

Giovedì l’udienza al Tribunale dei Minori

Il momento decisivo sarà il 4 dicembre, quando il Tribunale dell’Aquila ascolterà tutte le parti coinvolte. I genitori, accompagnati dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, cercheranno di convincere i giudici che non sussistono più i presupposti che portarono, il 20 novembre, all’allontanamento dei bambini.

Non è escluso che i magistrati, pur avendo convocato le parti per un confronto, valutino una revisione o persino un annullamento della misura.

Il ricorso alla Corte d’Appello: i sei punti contestati dai legali

Nel frattempo, i difensori hanno presentato un ricorso urgente alla Corte d’Appello dell’Aquila, Sezione Minori, chiedendo una sospensione immediata dell’ordinanza e il rientro dei bambini.

Il ricorso si fonda su sei elementi principali:

  • Mancata assistenza linguistica: i genitori non avrebbero compreso appieno il provvedimento per via della conoscenza limitata dell’italiano.
  • Condizioni della casa: la coppia ha già avviato i lavori per i servizi igienici e l’ampliamento degli spazi.
  • Accertamenti sanitari: ritenuti dai genitori troppo invasivi, sostituiti da una forma di tutela psicofisica usata nei paesi anglosassoni.
  • Percorso educativo: è stato presentato materiale che dimostra la regolarità dell’istruzione parentale.
  • Socializzazione: i minori, sostengono i legali, non sarebbero affatto isolati.
  • Esposizione mediatica: la famiglia avrebbe cercato la stampa solo per difendersi, non per strumentalizzare i bambini.

I legali hanno chiesto anche una misura urgente “inaudita altera parte”, cioè una decisione immediata senza attendere l’udienza, per evitare ai minori ulteriori traumi.

La Corte d’Appello ha ora 60 giorni per pronunciarsi.

Verso il Natale: la speranza del ricongiungimento

Leonora Carusi spera che i bambini possano tornare a casa entro dieci giorni: «Tutti sogniamo un Natale insieme, in famiglia, davanti a un altro pranzo. Sarebbe il regalo più bello.»

Intanto, Nathan e Catherine continuano a collaborare con i servizi sociali e a preparare tutto il necessario nella nuova abitazione. Una casa che potrebbe diventare finalmente il luogo sereno in cui ricominciare.

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