Secondo le relazioni dei servizi sociali, la famiglia non avrebbe partecipato agli incontri psico-educativi previsti né consentito gli accertamenti sanitari richiesti. Una mancanza di collaborazione che ha pesato nella decisione definitiva del giudice.
Il costo dell’allontanamento e l’appello del sindaco
Masciulli ha sottolineato che il provvedimento è non solo traumatico per i minori, ma anche oneroso per il Comune, che copre tutte le spese dell’allontanamento. «Il bene supremo è il ri-affidamento dei minori», ha ribadito, auspicando un gesto della famiglia per favorire il percorso di ricongiungimento.
Il caso arriva al Ministero della Giustizia
Il fascicolo è ora sul tavolo del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha avviato gli accertamenti ispettivi richiesti dopo le pressioni politiche e mediatiche. Via Arenula ha chiesto al tribunale tutta la documentazione: ordinanze, relazioni, referti.
Nordio ha definito «prematura qualsiasi valutazione procedurale», ma ha riconosciuto che «strappare un bambino alla famiglia è un atto estremamente doloroso che va approfondito con la massima attenzione».
Lo scontro tra magistratura e politica
La vicenda ha innescato un duro confronto politico. Il Csm ha aperto una pratica a tutela dei magistrati del tribunale dei minori per le critiche ricevute da alcuni esponenti politici. Ma Matteo Salvini ha replicato sui social: «I giudici tutelano i giudici. E quei tre bambini strappati ai genitori, chi li tutela?».
Una posizione condivisa anche da diversi esponenti della Lega, che considerano il provvedimento troppo invasivo rispetto alla scelta di vita della famiglia.
L’Unione Europea accende i riflettori: l’interrogazione di Susanna Ceccardi
A dare alla vicenda una dimensione internazionale è stata l’azione dell’europarlamentare Susanna Ceccardi, che ha presentato un’interrogazione prioritaria alla Commissione europea. La richiesta è chiara: verificare se l’allontanamento dei minori possa configurare una violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
«L’allontanamento è l’ultima ratio», ha spiegato Ceccardi, ricordando che la famiglia ha scelto uno stile di vita non convenzionale ma non pericoloso. Bruxelles dovrà ora valutare se ci sia stato un eccesso di intervento da parte della magistratura italiana.
Un caso che diventa simbolo
La vicenda è diventata rapidamente un caso nazionale e identitario: famiglie neorurali, libertà educativa, ruolo dei servizi sociali, diritti dei minori e limiti dell’intervento dello Stato. Mentre il dibattito esplode sui social, la realtà resta sospesa: tre bambini affidati, due genitori che chiedono di riaverli, e un intero Paese che discute.


















